Oltre essere un grande comico, Mel Brooks, è sicuramente un grande uomo di cinema, e quando gli venne sottoposto la lettura del copione di - The Elephant Man -, non ebbe esitazioni e decise immediatamente di produrlo e di affidare (con coraggio) la regia a quel genio maledetto di David Linch (con allora all' attivo solo il misconosciuto Eraserhead). Elephant Man è tratto dalla storia vera, di John Merrick uomo deforme a causa di una rarissima malattia , sfruttato da uomini senza scrupolo, come fenomeno da baraccone e salvato dalle cure di un medico, da prima interessato ad avere successo, tramite questa scoperta, e successivamente, veramente amico del povero uomo elefante. Scegliere Linch fu un idea geniale, infatti da un buon copione, il regista americano ne ricavò uno dei film più belli degli ultimi 20 anni, e sicuramente (a mio giudizio) il suo capolavoro. Girato in un rigorosissimo e affascinate bianco e nero , il film ambientato in una Londra vittoriana perfettamente ricostruita, ha i suoi punti di forza,negli interpreti a partire dal bravissimo e irriconoscibile John Hurt, nei panni dell' uomo elefante per arrivare al superbo Antony Hopkins, attore straordinario, anche prima di interpretare il Dottor Hannibal " the cannibal "Lecter. The elephant man è un film di grande impatto visivo e poetico,dove il tema della diversità tanto caro a Linch anche nei suoi film successivi, è trattato in modo mai banale, con il merito assoluto di non lasciare in nessun caso il pubblico indifferente. Per questo, consiglio a tutti quelli che non l' hanno ancora visto di farlo e preparare i fazzoletti (si piange tantissimo).
The Elephant Man, regia di David Linch, Sceneggiatura; Christopher De Vore, Eric Bergren, David Linch; Produzione: BrooksFilm; Cast: John Hurt, Antony Hopkins, Anne Bancroft, John Gielgud, Wendy Hiller, Freddie Jones; drammatico; Usa; 1980; b/n; dur. 2h e 4'
Voto
8½