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  20/04/2024 - 16:06

 

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Vittorio De Seta
La poesia del reale
In anteprima a Roma le copie dei film restaurate dalla Filmoteca Siciliana
Apollo 11, con Doc/It - Associazione Documentaristi Italiani, ZeLIG - Scuola di Documentario, Televisione e Nuovi Media di Bolzano, dal 19 al 23 aprile 2004 al Piccolo Apollo di Roma

 




                     di Giovanni Ballerini


Si è inaugurato lunedì 19 aprile 2004 a Roma un interessante omaggio al padre del documentario italiano, il siciliano Vittorio De Seta. Racconti dal vero, la rassegna curata da un gruppo di documentaristi coordinati da Agostino Ferrente, fondatore di Apollo 11 e vicepresidente Doc/it, che porterà nei locali dell'Apollo 11 ogni giovedì dal 29 aprile fino alla fine di giugno i migliori documentaristi italiani ed internazionali si inaugura con la retrospettiva Vittorio De Seta, La poesia del reale, curata da Agostino Ferrente, in collaborazione con Federica d'Urso, Heidi Gronauer e Gianfranco Pannone. La rassegna propone una selezione degli splendidi documentari in Cinemascope girati da De Seta negli anni '50, premiati in numerosi festival nazionali ed internazionali e distribuiti nel circuito cinematografico.

Le copie dei film proposti in anteprima a Roma sono documenti straordinari e poetici di un'Italia ormai dimenticata e per sempre perduta, con le sue molteplici identità, e le sue cosiddette culture subalterne, sacrificate - come scrive De Seta - sull'altare del progresso, questi film sono stati recentemente restaurati dalla Filmoteca Regionale Siciliana, diretta da Alessandro Rais.

I film sono Lu tempu di li pisci spata (1954); Isole di fuoco (1955) Primo premio per il documentario al Festival di Cannes, 1955; Surfarara (1955) Targa d'argento al Premio David di Donatello, 1956 - 57; Contadini del mare (1955) Primo premio per il documentario al Festival di Mannheim 1956; Parabola d'oro (1955); Pasqua in Sicilia (premio Noce d'Oro 1957) Pescherecci (1958) Premio per il documentario artistico al III Festival Internazionale di Montevideo, 1958; Pastori di Orgosolo (1958); Un giorno in Barbagia (1958) Premio per il film artistico al Gran Premio Bergamo, 1958; I dimenticati (1959) Giglio d'oro del Comune di Firenze e Un Uomo a Meta' (1966) premio della rivista Filmcritica alla Mostra del Cinema di Venezia. Alle proiezioni di queste straordinarie pellicole restaurate si aggiungeranno Diario di un maestro (1973), La Sicilia rivisitata (1980) e In Calabria (1993),

Contestualmente alla visione di queste opere, sono stati organizzati una serie di incontri col pubblico coordinati da Marco Bertozzi e Gianfranco Pannone, che ben conoscono l'uomo e il regista, con la partecipazione di Silvano Agosti, Goffredo Fofi, Enrico Ghezzi, Raffaele La Capria, Luciana Castellina. Marco Bertozzi è uno dei più attenti studiosi di cinema del reale in Italia e docente alla Università di Roma Tre nonché alla Scuola Nazionale di Cinema.

Gianfranco Pannone, documentarista tra i piu' premiati e' docente presso l'Università di Roma Tre, la NUCT e la Scuola Zelig di Bolzano.

Vittorio De Seta e' nato a Palermo il 15 ottobre 1923. Si è interessato di cinema, di fotografia, di pittura, di questioni sociali, ma senza ideologismi. Nel '53 e' aiuto regista e co-sceneggiatore di Jean-Paul Le Chanois per Le Village magique, girato a Cefalù. Co-dirige con Vito Pandolfi Pasqua in Sicilia, nel '54-'55 gira sei documentari in Sicilia (Lu tempu di li pisci spata, Isole di fuoco, Surfarara, Pasqua in Sicilia, Contadini del mare, Parabola d'oro). Nel '58-'59 dirige altri quattro importanti cortometraggi in Sicilia (Pescherecci), in Sardegna (Pastori di Orgosolo, Un giorno in Barbagia), e in Calabria (I dimenticati). Esordisce nel lungometraggio con Banditi a Orgosolo, documento indispensabile per la riflessione su un fenomeno sconvolgente. Girato in totale indipendenza, e' salutato dai prestigiosi Cahiers du Cinema, all'epoca "organo" della Nouvelle Vague, come la "sola rivelazione" della Mostra di Venezia del 1961, dove ottiene il Premio Opera Prima. Ad esso seguiranno Un uomo a meta' (1966) e L'invitata (1969). Dopo questi due film molto diversi tra loro, negli anni '70 passa alla televisione, iniziando la collaborazione con la RAI. E' una collaborazione segnata dallo straordinario successo di Diario di un maestro (1973), girato con una libertà di linguaggio insolita per la televisione, in un sapiente dosaggio di parti estemporanee e parti sceneggiate, il film diventa un caso toccando punte di oltre 15 milioni di spettatori e suscitando accese discussioni sulla TV e sulla scuola italiana. De Seta torna allora al film-inchiesta sui suoi temi, affrontati con variazioni adeguate ai nuovi anni.

Voto 7 + 

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