Cars - Motori ruggenti
Cars 2
Mettiamo un mondo popolato da automobili umanizzate e
parlanti di ogni marca, modello e condizione concepibile: nuove fiammanti,
bombate, cromate, arrugginite, furgoni, berline, macchine sportive e d’epoca,
tutte dotate di parabrezza che diventano occhi e la bocca piazzata tra i fari e
il paraurti, con il radiatore che si distende in un sorriso. Se una simile idea
sboccia nella mente del talentuoso John Lasseter, il gran guru della Pixar, il risultato non può essere che Cars - Motori ruggenti, un’avventura animata
a base di pneumatici, bulloni, pistoni, buoni sentimenti e adrenalina in pista,
l’ennesima delizia in cartoon del regista dei due deliziosi Toy Story
e di A Bug’s Life. Protagonista della storia è una giovane promessa
del mondo delle corse rispondente al nome di Saetta McQueen, che cerca di
avverare il suo grande sogno: vincere la prestigiosa Piston Cup da esordiente
assoluto. Per riuscirci è atteso dall’ultima corsa nell’assolata California: ma
un curioso incidente di percorso lo costringe ad arenarsi per guai giudiziari
in quel di Radiator Springs, ridente cittadina (almeno molte lune fa) sulla
mitica Route 66. Condannato a riparare i danni dal giudice locale, il vecchio
Doc Hudson. La permanenza forzata si rivelerà progressivamente meno dura del previsto,
un po’ per la simpatia dello scassatissimo carroattrezzi detto “Cricchetto”, un
po’ per il sex appeal di Sally, avvenente macchina sportiva (nonché ex
avvocatessa a quattro ruote che ha fatto condannare Saetta), ed infine anche
per il sorprendente passato agonistico di Doc Hudson, che si rivelerà un mitico
campione degli anni Cinquanta che, pur avendo appeso (per così dire) le
bronzine al chiodo, ha un bagaglio non indifferente di trucchi da trasmettere
ad un talento in erba come Saetta. Alla fine, manco a dirlo, nel tempo
impiegato a scontare la sua pena a Radiator Springs il ragazzo sarà riuscito a
scoprire un intero mondo di affetti, di valori e di massime: come per esempio
il fatto che godersi il viaggio è più importante del tempo di percorrenza,
oppure che una coppa, sia pure prestigiosa, resta soltanto un vuoto trofeo
nell’economia della vita. Cars è allo stesso
tempo un’intrigante avventura on the road, una rivisitazione in chiave
automobilistica del mondo ed infine una storia di formazione bella e non
banale: se aggiungiamo anche una ricostruzione filologicamente corretta della
classica cittadina americana dei favolosi anni Cinquanta ed un gruppo di
simpatici personaggi – dai due avversari di Saetta (il compassato Re e lo
sbruffone Chick Hicks) agli abitanti di Radiator Springs (il pullmino
alternativo Fullmore, la Fiat 500 Luigi e molti altri) –, il risultato è il solito imperdibile cartoon
della Pixar. Tra i vari cammeos di celebrità in versione animata
ricordiamo Mario Andretti e Michael Schumacher in veste di guest star
nel finale. In ossequio ad una tendenza generalizzata negli ultimi tempi, anche
in Cars figurano molteplici citazioni cinefile, a partire dal nome del
giovane protagonista, chiaramente ispirato a Steve McQueen, un attore amante
della velocità, oppure dal personaggio di Doc Hudson, che rimanda all’inossidabile
Paul Newman, che
amava alternare al cinema le corse in pista. Da segnalare anche gli imperdibili
i titoli di coda, che tra l’altro contengono le succulente parodie
‘automobilistiche’ di vari
capolavori targati Pixar, da Toy Story fino a Monsters & Co.
Il solito strepitoso cartoon di pixariana memoria: non deluderà gli
spettatori più piccoli né tanto meno gli adulti…
Cars - Motori ruggenti (Cars), regia di John Lasseter; animazione; U.S.A.; 2006; C.; dur. 1h e 50’
Voto
7½