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  29/04/2024 - 06:26

 

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Niente da nascondere
Regia di Michael Haneke
Cast: Daniel Auteuil, Juliette Binoche, Maurice Bénichou, Annie Girardot, Bernard Le Coq; dramm./thriller; Fran./Austria/Germ./Ita.; 2005; C.

 




                     di Paolo Boschi


Niente da nascondere
Funny Games
Il nastro bianco


Chi detiene il privilegio di un impeccabile stile di vita altoborghese ha molto da perdere e, come dimostra con implacabile perfidia l’ultima fatica di Michael Haneke, talvolta ha anche qualcosa da nascondere. La storia prende avvio mostrandoci in dettaglio come una piccola crepa in un perfetto milieu familiare vada dilatandosi in modo misteriosamente incontrollabile ed inspiegabile, almeno stando alle apparenze: Georges è un intellettuale borghese felicemente realizzato: conduce un programma letterario di successo in televisione, ha una bella moglie, Anne, che lavora in una casa editrice, un figlio che non pare avere grandi problemi tranne la timidezza, una bella casa arredata con cura, una bella macchina, una bella vita. Quando il protagonista inizia a ricevere videocassette che ritraggono casa sua, la cosa viene liquidata come un inspiegabile scherzo, che diventa inquietante quando i filmati diventano più personali e si accompagnano a strani disegni che sembrano realizzati da mano infantile. Niente da nascondere procede da questo momento in poi biforcando la prospettiva di Georges – dal cui passato remoto riaffiora un ricordo seppellito nella memoria dall’età di sei anni – e quella di Anne, con cui Georges non sente di dover condividere una sgradevole esperienza puerile che è tornata a pesargli sulla coscienza –: la reminiscenza si riferisce infatti ad un suo atto di denunzia fallace verso un orfano algerino che stava per essere adottato dai suoi genitori negli anni Sessanta. Seguendo la flebile pista delle videocassette, Georges riesce a rintracciare colui che ritiene il colpevole delle ripetute molestie, ma l’uomo pare sinceramente estraneo alla vicenda, destinata ad intricarsi in modalità sempre più traumatiche, rischiando di mettere in seria crisi il futuro della famiglia protagonista. Michael Haneke in Niente da nascondere offre un esempio di narrazione pura, priva di orpelli musicali di sorta, punteggiata da riprese fisse che ci mostrano la stessa scena da diverse prospettive in una moltiplicazione voyeuristica di una realtà apparentemente insondabile, fino alla fine. Premio per la miglior regia all’edizione 2005 del Festival di Cannes.

Niente da nascondere - Caché, regia di Michael Haneke, con Daniel Auteuil, Juliette Binoche, Maurice Bénichou, Annie Girardot, Bernard Le Coq; dramm./thriller; Fran./Austria/Germ./Ita.; 2005; C.; dur. 1h e 57'

Voto 7/8 

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