Special Lorenzo Bianchini
: ritratto
Special Lorenzo Bianchini
: intervista
Special Lorenzo Bianchini
: Radice quadata di Tre
Il cinema di casa nostra ha trovato la forza di incanalarsi
in percorsi alternativi, attraverso la passione e la competenza di figure
artistiche che hanno trovato nelle province remote della penisola il coraggio
di avanzare uno sguardo nuovo sul cinema di genere. Non a caso il proliferare
del digitale prospetta una rivoluzione d’insieme a cui
i produttori cinematografici dovranno tenere conto, e che permettono a
personaggi come Ivan Zuccon o Lorenzo
Bianchini di prodursi i loro film fuori dagli schematismi direzionali del
sistema istituzionale. Il loro successo è il sintomo che qualcosa è cambiato,
potendo ragionare su un cinema a basso budget, costruito con intenti seri,
lontano dalla sciatteria della improvvisazione tout
court. Anche le realtà locali sono diventate un tassello fondamentale per
l’immaginario personale degli autori di provincia e per Bianchini il suo cinema
si genera su questa presenza storico e paesaggistica
del Friuli per addentrarsi nei meandri oscuri delle sue storie. Lorenzo
Bianchini inizia ad operare nell’audiovisivo nel 1997
realizzando il cortometraggio Paura Dentro e l’anno successivo Smoke Allucination, ma è nel 1999
con la presentazione alla Mostre
dal Cine Furlan con il mediometraggio I dincj de Lune
( I denti della Luna ), vince il primo
premio nella sezione fiction, affermandosi come il primo horror friulano. Già
in questa opera il dialetto è usato come elemento in
grado di rimarcare la natura regionale della storia, e si svolge attraverso
l’incidere gotico delle atmosfere che si appropriano di suggestioni
appartenenti ad una maledizione del luogo, dove sembra aggirarsi nelle notte di
luna piena un uomo dalle sembianza mostruose. Una giornalista dedita alle
leggende regionali, si presenta nel paese per saperne di più, e la verità si
presenta sotto spoglie impreviste. Un horror ben calibrato che si misure con le tradizioni del genere con un incidere
figurativo ben conscio degli spazi e ritmi narrativi. Il primo lungometraggio, Radice
Quadrata di Tre, dimostra un intento universale, allargarsi verso un
pubblico maggiore, adottando sempre il dialetto friulano, ma non in stretta
osservanza in tutti i dialoghi, collocando principalmente la storia in un unico
luogo. Tre studenti si infiltrano in un liceo in piena
notte per modificare i loro disastrosi compiti di matematica decisivi per
l’esito scolastico dell’anno e rimangono intrappolati nei sotterranei
dell’edificio, dove si presentano a loro luoghi di culto demoniaci e presenze
inquietanti. La capacità di Bianchini è di riappropriarsi dei
codici del genere in una deriva spazio temporale seguita puntigliosamente nella
costruzione della suspense, impigliando lo spettatore nell’inquietudine fino
alla fine. Un horror semplice e diretto, che ottiene un successo senza
precedenti nei cinema di Udine. Il film seguente, Custodes
Bestiae, ci riporta ad un classicismo narrativo atto a dipanare il mistero
contenente in un quadro e alle diverse sparizioni di chi si avvicina alla
verità del suo significato. Bianchini, si misura con i
tempi e modi di un cinema dove per prima cosa è importante la scansione degli
eventi, utilizzando non più un unico set, ma molteplici, spesso all’aperto,
discostandosi dal precedente lavoro. La perizia tecnica dell’insieme è
maggiormente controllata rispetto alla prima pellicola, ma questa volta
l’eccessivo controllo dei piani visivi, stentano inizialmente a far decollare
la storia, per poi trovare il giusto equilibrio verso la risoluzione finale, dove
la percezione delle cose si sfalda lasciando il quadro d’insieme per i
particolari di una realtà pregna di morte, con una chiusura finale di forte
impatto, dimostrando l’attitudine di Bianchini nel non concedersi a risultati
di comodo, aggiudicandosi il primo premio al ToHorror-FilmFest
di Torino nel 2004. Film
Sporco, si presenta come un noir metropolitano, ambientato per le strade
notturne di Udine. In questa nuova dimensione il
regista friulano si muove con rigore nella creazione di una atmosfera tesa,
coadiuvato da un contrappunto musicale efficace nel contributo drammatico.
Spariscono le connotazioni horror per lasciare lo spazio all’attualità di una
storia che vede quattro aspiranti spacciatori di droga, coinvolti in un gioco
da un misterioso killer, pronto ad ucciderli uno a uno. Un thriller sporco, come è sottolineato nel titolo, pregno di una vendetta
soffocante, che si libra in un grido di dolore in una notte che ha il sapore
del sangue rappreso, in un mondo oramai marcio prossimo ad essere avvolto dalle
fiamme dell’inferno. Opera sconnessa, che purtroppo viene in
parte soffocata da certi manierismi derivati da dialoghi poco efficaci,
abusando in tarantinismi, e da un meccanismo
narrativo poco coinvolgente approdando verso un finale facilmente intuibile.
A difesa si segnala buoni contrappunti scenici e da alcune soluzioni di regia
che dimostrano una evoluzione stilista del Nostro,
improntando la messa in scena tra dialoghi in macchina riprese in una notte
intera, fotografata con cromatismi contrastanti, esibendo una conoscenza del
mezzo cinematografico completa. Purtroppo un copione non altezza e con alcuni
interpreti non pienamente in parte, hanno inficiato la riuscita dell’opera, ma
ci attendiamo il riscatto nel prossimo film. Lorenzo Bianchini, dopo tre film
alle spalle, prodotti con ristrettezze economiche e tecniche, ha dimostrato che
la passione di un talento non si esaurisce solo nel cortometraggio, ma ha
trovato la strada per realizzare i suoi progetti, trovando sempre di più
consensi e svincolandosi dalla produzione coeva digitale. Questo entusiasmo
accresciuto intorno al regista friulano, ha coinvolto anche quelli del Centro espressioni
Cinematografiche di Udine, che hanno deciso di distribuire sul suolo
nazionale le sue opere, partendo da il DVD di Lidris Cuadrae di tre ( Radice
Quadrata di Tre ). Se contiamo che il film è stato girato in Mini-Dv il riversamento si presenta discreto nell’impatto
video, con una percezione più sgranata per l’immagini buie.
I dialoghi sono presenti nell’audio 2.0 comprensibili e con un volume alto che
valorizza le atmosfere del film. Extra comprendenti del citato mediometraggio I Dincj de Lune,
il dietro alle quinte e il trailer del prossimo DVD, Custodes Bestiae. Chi vuole acquistare il DVD
lo può fare su: www.triplavisione.it
Filmografia:
1997 –
Paura Dentro
1998 –
Smoke Allucination
1999 – I dincj de Lune ( I denti
della Luna )
2001 – Lidris Cuadrae
di tre ( Radice Quadrata di Tre )
2004 –
Custodes Bestiae
2005 – Film
Sporco
Voto
8