Robert Zemeckis
Le verità nascoste - Recensione
Le verità nascoste - Altro parere
The Polar Express
In questo riuscito film, Robert Zemeckis, discepolo di Steven Spielberg, regista di "Ritorno al Futuro" e "ContacT" rende un personale omaggio al cinema Hitchockliano. Moltissimi in questo film sono i riferimenti ai capolavori del regista inglese. Si comincia da "Psycho" evocato nel nome del protagonista Norman come Norman Bates e in una sequenza nel bagno dove la sua macchina da presa si concentra sullo scarico e sulla tendina al pari della famosissima scena della doccia. La trama miscela "Il Sospetto" e "Notorius" arricchendolo di elementi di parapsicologia sul modello de "Il Sesto senso" anche se la partenza viene da "La finestra sul cortile". La moglie del rispettabilissimo docente di genetica Norman Travis comincia ad avvertire strane presenze; crede che nella sua casa aleggi il fantasma di una donna. Si convince che appartenga alla moglie del suo vicino dopo che questo ultimo l'avrebbe ammazzata brutalmente. Il mistero s'infittisce sempre di più e la donna finisce col trascinare dietro di sé il marito compromettendo la sua stabilità e il suo matrimonio. La trama che non sveliamo oltre, ricca di colpi di scena è retta da una sceneggiatura ad incastro senza sbavatura. La regia è pressoché perfetta e Zemeckis propone cliché dopo cliché con gusto da cinefilo raffinato facendoli risultare addirittura originali. La Pfeiffer fornisce una delle sue migliori prestazioni, riempie, con una forza vulcanica, lo schermo dall'inizio alla fine. Harrison Ford ne è quasi la spalla felice.
"What lies beneath" è in sintesi un thriller di ottima fattura, avvincente che non manca di omaggiare un altro classico del genere: "La morte corre sul fiume" di Cahrles Laughton.
Le verità nascoste - What lies Beneath, regia di Robert Zemeckis, con Michelle Pfeiffer, Harrison Ford; giallo, Usa; 2000; C
Voto
8