Il rapporto tra fotografia e paesaggio contemporaneo, tra immagine e utente, tra spazio museale e macchina da visione viene analizzato dalla Triennale di Milano con la XX Esposizione Internazionale "La memoria e il futuro" con la mostra Effetti collaterali (Nomad). Visioni dalla metropoli contemporanea
La Triennale di Milano ha infatti invitato Armin Linke, Francesco Jodice e Olivo Barbieri, tre fotografi italiani, il cui lavoro nell'ultimo decennio ha affrontato la narrazione dei nuovi paesaggi metropolitani mondiali, del complesso rapporto tra segno dell'uomo e Natura nelle aree più estreme e difficili del pianeta.
La Triennale di Milano ha commissionato ai tre autori lavori originali che indaghino ancora il rapporto tra spazio urbano e paesaggio. Olivo Barbieri ha indagato la nuova autostrada che collega Pechino con Shangai generando inaspettate conseguenze sul territorio cinese con la crescita di nuovi insediamenti urbani lungo il percorso. Un'indagine del rapido processo di urbanizzazione che sta travolgendo la Cina ed in generale tutto il Sud Est asiatico. Armin Linke ha puntato l'obiettivo sulle ex Repubbliche Sovietiche asitache e in particolare la Siberia e il Polo Nord. Francesco Jodice ha invece svolto tre "pedinamenti" in tre metropoli, Perth, Milano e New York. Un attraversamento delle città nella loro dimensione più quotidiana ed anonima.
Lo spazio espositivo è stato ripartito in due aree: la prima antologica e di accoglienza in cui sono state raccolte pubblicazioni, video e computer sulla produzione complessiva degli autori, in uno spazio lounge sono invece state installate tre macchine da visione (nuovi spazi in cui il rapporto tra fotografia e visitatore non risulti passivo) e in cui entrare per scoprire i nuovi lavori dei tre autori completano la mostra.
Voto
7