La rivoluzione Espressionista - Vacanze Romane - Parte II
Per chi arriva o per chi parte da Roma, una bella iniziativa è presentata alla Stazione Termini.
Lo snodo ferroviario ristrutturato in occasione del Giubileo prevede dei punti di sosta innovativi. Si è pensato di munirel’intera area di spazi espositivi che di volta in volta possono accogliere mostre, rassegne, esposizioni, offrendo così al viaggiatore un’occasione di sosta diversa.
In questo periodo l’ala destra della stazione presenta due rassegne interessanti.
La prima si trova nella sala Mazzoniana e accoglie la mostra Contemporaneo Temporaneo.
Qui sono accolte le nuove acquisizioni della G.N.A.M. (Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma), in un percorso che si snoda in tre sale distinte.
Alla base del progetto espositivo vi è la convinzione, sentita quasi come una necessità, di poter avvicinare l’arte contemporanea ad un pubblico più vasto, inserendola in un contesto nuovo.
Si vuole arrivare così alla desacralizzasione dello spazio culturale per eccellenza, il Museo (sede delle Muse, appunto) per creare nuovi punti di incontro con una nuova tipologia di fruitore.
Se da un punto di vista concettuale il discorso è di notevole interesse, dal punto di vista espositivo la mostra è in realtà allineata agli standard espositivi attuali nel percorso, nella sezione didattica, nella sicurezza.
Quello che cambia è il bacino d’utenza, virtualmente tutti i passeggeri della Stazione, con numeri inarrivabili per qualsiasi istituzione tradizionale.
Ma ci chiediamo, che cosa avrebbe significato portare il ragionamento alle estreme conseguenze?
Forse qualche artista potrebbe rispondere con una performance ideata sui binari o magari su qualche macchina già in movimento…
La prima sala è stata denominata “storica” e presenta il movimento della Transavanguardia. Pur se già definito in un arco di tempo che copre gran parte degli anni ’80, non condividiamo la scelta di affiancare questa sezione a quella che segue. Nelle sale successive infatti prevalgono ricerche non più pittoriche intese in senso tradizionale, ma si sperimentano nuovi percorsi attraverso l’uso di tutti i media.
Eva Marisaldi con l’opera: Glicine ci propone la sua ricerca fotografica; così Monica Carocci con opere in cui il procedimento chimico viene svelato e le bruciature risultano visibili; Nunzio utilizza solo il legno per le sue sculture; negli assemblages Liliana Moro si richiama al mondo infantile con opere di forte impatto; Studio Azzurro affronta il mondo della interattività con una ricerca che dura da oltre venti anni.
L’ultima sala è dedicata al premio d’arte per i giovani che quest’anno però non è stato ancora assegnato. Qui è presente anche l’opera di
Stefania Galegati premiata nel 2000.
Scendendo al piano terra e lungo il tapis-roulant che collega la nuova ala della stazione ai treni per l’aeroporto, sono visibili le opere dei fotografi che partecipano alla rassegna Fotoesordio 2002.
Un modo sicuramente utile per farsi conoscere e altrettanto interessante nell’attesa di partire.
Voto
7 e mezzo