Nato a Madrid nel 1966, ma
da anni residente a Città del Messico, Santiago
Sierra si è guadagnato la popolarità internazionale attraverso performance sempre
controverse e intense, a un lavoro a metà strada fra
la scultura minimalista e la fotografia concettuale, di solito puntato a
fustigare le contraddizioni della società contemporanea.
La nuova personale milanese
di Santiago Sierra si chiama Nuovi lavori italiani ed è visitabile alla Prometeogallery
di Ida Pisani fino al 27 marzo 2007. Vengono presentati due nuovi
progetti dell’artista concepiti e realizzati di recente in vista del contesto
italiano. Si tratta, come al solito. Di due interventi provocatori, che
specchiano il mondo dell’arte con la società.
Basti pensare che un
progetto si chiama Acquisizione di un Premio (Adquisiciòn
de un premio) e in sostanza si basa sull’incremento di valore che viene attribuito a un oggetto che diventa opera d’arte.
Santiago Sierra ha infatti acquistato il Leone d’Oro
vinto alla Biennale di
Venezia del 2005 dall’artista guatemalteca Regina José Galindo (rappresentata
anch’essa da Prometeogallery) e conta di rivenderlo a
un prezzo maggiore. Non si tratta per l’artista di una semplice speculazione,
ma della volontà di fare emergere la problematica economica, parte integrante
della sfera artistica contemporanea. Oltre a questa provocazione, che intende
anche sottolineare la condizione di disparità
economica tra Europa e Latinamerica, Sierra propone
anche il progetto Gli anarchici (Los anarquistas),
ovvero il riassunto dinamico di un’azione ideata per lo spazio Volume! di Roma e realizzata la notte di Natale 2006. L’azione
raccorda la riflessione politica dell’artista sulla connotazione più esemplare
della città di Roma, legata strettamente, già a partire ad esempio dalla
condivisione del turismo di massa, allo stato Vaticano. Un gruppo di 8
anarchici militanti è stato convocato nello spazio romano per ascoltare la
messa di mezzanotte celebrata direttamente del Papa. Ognuno di loro indossava
un capirote, ossia un cappello conico di juta nera, ricevendo
come compenso per l’intera azione 100 Euro ciascuno. L’azione romana era solo il primo step
dell’opera che, realizzata a porte chiuse, vede da Prometeogallery
la sua primissima presentazione al pubblico.
Vengono presentati nello spazio di Lambrate il video, alcune foto dell’azione e
un’installazione composta dagli oggetti che sono serviti per la performance. L’azione
per volere dell’artista, è stata attuata alla sola presenza di una decina
di invitati. Nessun comunicato stampa o invito sono stati inviati al pubblico.
Voto
7 +