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  20/04/2024 - 15:48

 

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The Florence Experiment
L’interazione tra umani e piante
L’idea è dell’artista tedesco Carsten Höller e del neurobiologo vegetale Stefano Mancuso. Progetto site-specific a cura di Arturo Galansino
A Palazzo Strozzi, Firenze, dal 19 aprile al 26 agosto 2018

 




                     di Giovanni Ballerini


Bizzarro, simpatico, imprevisto sono aggettivi appropriati per The Florence Experiment , un esperimento innovativo che studia l’interazione tra esseri umani e piante. Per usufruirne bisogna lanciarsi in un fantastico toboga d’antan. Non siamo in un parco giochi, ma nell’installazione composta da due monumentali scivoli nel cortile rinascimentale e uno speciale laboratorio scientifico in Strozzina collegato alla facciata di Palazzo Strozzi. L’idea è dell’artista tedesco Carsten Höller e del neurobiologo vegetale Stefano Mancuso , che insieme hanno realizzato il nuovo progetto site-specific fruibile dal 19 aprile al 26 agosto 2018 a Palazzo Strozzi. The Florence Experiment, curato da Arturo Galansino, è un esperimento che unisce arte e scienza studiando l’interazione tra piante ed esseri umani attraverso due monumentali scivoli che permettono ai visitatori una discesa di 20 metri di altezza dal loggiato del secondo piano al cortile. L’età minima per utilizzare gli scivoli è 6 anni ed è necessario avere un’altezza compresa tra 130 e 195 cm e un peso non superiore a 120 kg. Per i minori di 14 anni è necessaria la firma di una liberatoria da parte di un adulto accompagnatore. Ogni settimana vengono scelti in maniera casuale alcuni visitatori della mostra, che nella discesa portano con sé una pianta di fagiolo. Al termine dello scivolo la pianta viene consegnata a un team di scienziati che ne analizzeranno i parametri fotosintetici e le molecole emesse come reazione alla discesa, confrontando i risultati con quelli di piante che sono state fatte scendere da sole e di altre che, invece, non hanno affrontato la discesa. La seconda parte dell’esperimento (Plant Decision-Making Based on Human Smell of Fear and Joy) utilizza invece due sale cinematografiche: in una sono proiettate scene di film horror, nell’altra spezzoni di film comici. La paura o il divertimento dei visitatori producono composti chimici volatili differenti che, attraverso due condotti di aspirazione, sono trasportati sulla facciata. Qui potranno influenzare la crescita di piante di glicine rampicanti disposte su strutture a forma di Y: su un braccio della Y viene rilasciata “l’aria della paura”, sull’altro “l’aria del divertimento”. Carsten Höller è un artista che si è fatto conoscere per le sua riflessioni tra arte, scienza e tecnologia. Con installazioni che creano un forte coinvolgimento del pubblico. Per questo progetto in Palazzo Strozzi collabora con Stefano Mancuso , fondatore della neurobiologia vegetale, che si occupa di studiare l’intelligenza delle piante, che vengono da lui analizzate come esseri complessi dotati di straordinaria sensibilità e in grado di comunicare con l’ambiente esterno attraverso i composti chimici che riescono a percepire e a emettere.

Voto 8 

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