Uno dei meriti della mostra Rinascimento elettronico è quella di non limitarsi a partire dalla Biennale 46 di Venezia, ma di spaziare su un po’ tutta la produzione di Bill Viola, dando spazio (alla Strozzina) al periodo fiorentino dell’artista americano (Viola ha lavorato come direttore tecnico tra il 1974 e il 1976 all’art/tapes/22 di
Firenze, uno dei quattro centri italiani di produzione della videoarte), proponendo
i suoi primi video e le fotografie che testimoniano i suoi trascorsi sotto il
Cupolone. E se Bill nel 1995 rappresentò gli Stati Uniti alla Biennale
con cinque opere (installazioni di video e suono) riunite idealmente dalla definizione Buried secrets, l’esposizione allestita dal 10 marzo al 23 luglio 2017 a Palazzo Strozzi riesce a indagare l’intero percorso creativo del maestro indiscusso della video arte contemporanea, accendendo i riflettori sulle prime sperimentazioni degli anni Settanta
fino alle grandi installazioni degli ultimi anni. Il visitatore di questa mostra evento, a cura di Arturo Galansino (direttore generale, Fondazione Palazzo Strozzi) e Kira Perov (direttore esecutivo, Bill Viola Studio), si immedesima piacevolmente
in questa arte che profuma di presente e di futuro e che predica un’immersione
tra spazio, immagine e suono, tra spiritualità, esperienza e percezione
Viola indaga l’umanità e le sue opere sono caratterizzate da uno
stile poetico e fortemente simbolico in cui l’uomo interagisce con forze ed energie.
La riflessione dell’artista nato a New York nel 1951, che mette in relazione dall’unione tra ricerca
tecnologica e riflessione estetica, si evolve fino a stregare il pubblico con
illuminate esperienze sensoriali. Il percorso di Viola illumina la sua visione
della natura, attraverso elementi che si specchiano fra loro, come l’acqua e
il fuoco, la luce e il buio, il ciclo della vita e quello della
rinascita. L’ambito rinascimentale di Palazzo Strozzi istiga e fortifica soprattutto
uno straordinario dialogo tra antico e contemporaneo attraverso un inedito
confronto delle opere di Viola
con quei capolavori dei grandi maestri del passato, come Pontormo, Masolino da Panicale,
Paolo Uccello e Lukas Cranach,
che sono stati per lui fonte di ispirazione e ne hanno segnato
l’evoluzione del linguaggio.
Il rapporto di Viola con la storia e l’arte viene anche esaltato attraverso importanti collaborazioni
con musei e istituzioni quali il Grande Museo del Duomo, le Gallerie degli Uffizi
e il Museo di Santa Maria Novella a Firenze, ma anche con le città di
Empoli e Arezzo. Oltre ad avere, come dicevamo, rappresentato gli Stati Uniti
alla Biennale
di Venezia del 1995, segnaliamo le principali mostre personali di Bill Viola: A 25-Year
Survey al Whitney Museum of American Art a New York nel 1997, The Passions
presso il J. Paul Getty Museum di Los Angeles nel 2003, Hatsu-Yume (First
Dream) al Mori Art Museum di Tokyo nel 2006, Bill Viola. Visioni interiori al
Palazzo delle Esposizioni di Roma nel 2008, Bill Viola presso il Grand Palais
di Parigi nel 2014. Due grandi installazioni dell’artista, Martyrs
(Earth, Air, Fire, Water) (2014) e Mary (2016), parte della collezione della
Tate Gallery, sono in esposizione permanente presso la Cattedrale di St. Paul a
Londra.
Titolo Bill Viola.
Rinascimento elettronico, Palazzo Strozzi
Periodo 10 marzo-23 luglio
2017
Catalogo Giunti Editore,
Firenze
Prenotazioni Sigma CSC T.
+39 055 2469600 F. +39 055 244145
e attività didattiche
prenotazioni@palazzostrozzi.org
Tutti i giorni 10-20.
Giovedì 10.00-23.00.
Accesso in mostra consentito
fino a un’ora prima dell’orario di
chiusura. Info in mostra www.palazzostrozzi
Voto
8
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