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  26/04/2024 - 23:31

 

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Fantasy Visioni del Fiabesco
Hiroshima Mon Amour, Regione Piemonte
Sergio Toppi, Riccardo Crosa, Lorenzo Mattotti, Giuseppe Palumbo, Charles Vess, Brian Talbot, Frans Le Roux e Jérôme Lereculey
Dal 7 al 28 aprile a Palazzo Barolo di Torino

 




                     di Giovanni Ballerini


Fantasia, immaginario contemporaneo, alla riscossa a Torino. Si rinnova, con l'aprile 2002, l'appuntamento annuale con le mostre dell'associazione culturale Hiroshima Mon Amour. Dopo il Noir (nel 2001), la fantascienza di Enki Bilal, Giger e Jean Giraud, alias Moebius (nel 1999), la mostra dedicata ai 50 anni di Tex (nel 1998) e quella dedicata alle splendide creature di Milo Manara (nel 1997), questa volta è il turno degli universi fantastici del "fantasy". Un genere visionario che reinventa il corpo, le sue funzioni e l'interazione con le cose che lo circondano, dà spazio alle terre del sogno. "Fantasy Visioni del Fiabesco", la mostra, in programma dal 7 al 28 aprile nei sotterranei di Palazzo Barolo di Torino, propone le opere di artisti stranieri del calibro di Charles Vess (un disegnatore dal tratto pittorico, capace di variare liberamente da Shakespeare all'Uomo Ragno), Brian Talbott, Frans Le Roux e l'eclettico Jérôme Lereculey, ma anche italiani d'eccezione, come Sergio Toppi, Riccardo Crosa, Lorenzo Mattotti e Giuseppe Palumbo (che ha realizzato appositamente per Fantasy Visioni del Fiabesco 10 tavole inedite). Il Fantasy non si limita alla pittura o al fumetto, bensì vanta collegamenti con tutte le forme di comunicazione, basti pensare al cinema e alla musica. E' un genere che reinventa il corpo, le sue funzioni e l'interazione con le cose che lo circondano. Spesso nel fantasy i mondi rappresentati sono definiti come terre del sogno. E in queste terre insieme ai miti crescono le utopie, come quelle musicali degli anni Settanta. La tradizione fiabesca ha in Italia autori di punta come Sergio Toppi, con una sua splendida rivisitazione delle "Mille e una notte" attraverso Sherazade, come Riccardo Crosa con il suo Rigor Mortis, mentre tutta l'opera di Lorenzo Mattotti è percorsa da un sentimento fantastico fatto di forme e colori in via di definizione. Il discorso è ancora più in evidenza nella produzione di Giuseppe Palumbo, che sta realizzando alcuni tra i fumetti più all'avanguardia nel panorama italiano. Sembra insomma ancora una volta davvero indovinata questa mostra monografica torinese dedicata al fantasy, un genere caratterizzato da molteplici sfumature narrative che verranno esaltate dalle opere degli artisti invitati. Dal fiabesco al mito, dalla magia alle filosofia, parlare di fantasy oggi significa affrontare un repertorio vastissimo, che dalla narrazione arriva al cinema, alla musica, per dominare il mercato dei giochi sotto ogni loro forma. Significa parlare di lande disegnate dal pensiero, che si dispiegano dentro la mente di chi le osserva per poter essere percorse da cavalieri, magie ed esseri bizzarri.


Dal 7 al 28 aprile a Palazzo Barolo, Via delle Orfane, 7 - Torino
giorni e orari di apertura: mercoledì e giovedì, 15 ­ 19.30, venerdì e sabato, 15 ­ 23, domenica, 10.30 ­ 19.30

Voto 8 

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