Vivere Jazz Festival, terza edizione, 2007
Vivere Jazz Festival, seconda edizione, 2006
Vivere Jazz Festival, prima edizione, 2005
Si è inaugurato il 28 giugno 2007 con lo sferzante
concerto di John Surman & Orchestra della Toscana al Teatro
Romano di Fiesole, il festival Vivere Jazz 2007, che in questa terza edizione
propone un omaggio alla prestigiosa etichetta ECM. Dal 28 giugno al 1 luglio 2007,
quattro intense giornate di appuntamenti all’interno dell’Estate Fiesolana: presentazioni
discografiche, mostre e naturalmente concerti a Fiesole con il meglio della
scena jazz internazionale. Un vero evento visto che testimonia la
determinazione del festival diretto da Stefano
Bollani che, nonostante il taglio dei fondi (che ha determinato il taglio
dei concerti alle cave di Maiano) ha allestito una manifestazione di grande
qualità dedicata alla label discografica che da trenta anni propone il meglio
della musica contemporanea e del jazz europeo. Il via l’ha dato un progetto
originale di Vivere Jazz: dopo un primo episodio di qualche anno fa, John
Surman ha incontrato infatti nuovamente l’Ort per l’allestimento di uno
spettacolo che unisce suoni classici alla improvvisazione jazzistica. Per
l’occasione, oltre all’acclamato “Road to St.Ives” e brani tratti da
“Coruscating”, l’ensemble ha proposto in esclusiva a Vivere Jazz la prima
esecuzione per Orchestra di brani tratti da “Spaces in Between”, il Cd di John
Surman appena pubblicato da ECM. Il gradimento del progetto da parte della
prestigiosa etichetta è sottolineato dallo stesso fondatore di ECM Manfred Eicher,
che è intervenuto personalmente all’ incontro per la presentazione del libro di
Granta Books “Horizons Touched - The Music of ECM” .
L’unico concerto della rassegna che ha visto alla
ribalta l’irrefrenabile Stefano Bollani (ma solo in qualità di ospite) è stato
quello dell’ottetto di Gianluigi
Trovesi ed il suo gruppo (Gianluigi Trovesi al sax alto, piccolo, alto
clarinets, Beppe Caruso al trombone, Franco Capiluppi alla tromba, electronics,
Marco Remondini al cello, electronics, Roberto Bonati al contrabbasso, Marco
Micheli al contrabbasso, basso elettrico, Fulvio Maras alle percussioni,
electronics, Vittorio Marinoni alla batteria, Stefano Bollani al piano). Fra
gli eventi più riusciti di questo festival che da tre anni apre un’interessante
finestra sul jazz e sulle musiche che con esso interagiscono, segnaliamo il
concerto Tomasz Stanko quartet (Tomasz
Stanko alla tromba, Marcin Wasilewski al piano, Slawomir Kurkiewicz al
contrabbasso, Michal Miskiewicz alla batteria) e del gruppo di Stefano Battaglia,
che il 30 giugno 2007 al Teatro Romano di Fiesole ha presentato dal vivo il suo
progetto su Pasolini. Un percorso che attraversa le molteplicità l’anima
creativa dello scrittore in modo trasversale. Tenendo distanti remore e
intellettualismi. Grandi applausi anche per un altro degli eventi più attesi della
rassegna: l’esibizione del quintetto del poeta della tromba Enrico Rava. Il jazzista italiano più
celebre all’estero, con la formazione che gli è più congeniale (Enrico Rava
alla tromba, Gianluca Petrella al trombone, Roberto Gatto alla batteria, Andrea
Pozza al pianoforte, Rosario Bonaccorso al basso), fra improvvisazioni e
omaggi, ha avuto modo di spaziare nel
suo repertorio. Gran finale domenica 1 luglio 2007 con il debutto nazionale
(alle 19 al Teatro Romano) di Misha Alperin in un emozionante concerto per piano solo, che ha sorpreso il pubblico per la poesia e la concretezza delle sue composizioni e
alle 21.30, con l’attesissimo set del sassofonista Jan Garbarek che con il
suo gruppo (Rainer Bruninghaus alle tastiere, Yuri Daniel al basso e Manu
Katchè alla batteria) esplorra le atmosfere etniche e sognanti di un jazz
assolutamente contemporaneo, che in qualche modo, lasciando da parte le atmosfere world music, ha riscoperto il sicretismo con il pop rock anni 70. Da ricordare anche la mostra “Signs among us: ECM
cover exhibition” che illustra la storia delle cover dell’etichetta dal vinile
al cd. Un percorso grafico-fotografico che dimostra come ECM abbia influenzato
l’immagine e l’immaginario dell’iconografia discografica degli ultimi anni.
Voto
8