inimale ed orchestrale, elettronico ed acustico, cantato
e strumentale, metropolitano e naturistico, "Dwellers on the Threshold"
(Kitty Yo, distr. Widerecords)
è l'opera più compiuta dei Tarwater
e si presenta come un capolavoro di sintesi musicale ed emozionale. Moderno
ed al passo con in tempi eppure classico, come classici sono Terry
Riley, Lou Reed ed i Tuxedomoon,
il cui ricordo affiora qua e là tra i solchi. In occasione dell'uscita
del disco abbiamo rivolto a Berndt Jestram (insieme a Ronald Lippok componente
del gruppo) alcune domande.
Come presenteresti il nuovo album dei Tarwater in estrema sintesi?
"Dwellers..." è più una raccolta di racconti che
un romanzo.
Sembra che abbiate scoperto di avere una splendida vena come songwriters.
Avevate già avuto nei vostri gruppi del passato occasione di scrivere
songs o è una novità assoluta per voi?
Ci siamo conosciuti nel 1981, suonavamo in una punkrock berlinese, i
Rosa Extra: canzoni brevi con testi in tedesco ("Karo einfach",
"Auf der anderen seite des grabes", "Was dir deine waschmnaschine ist mir
meine schleuder"...) ma molto presto siamo stati attratti galle possibilità
degli strumenti elettronici e delle nuove tecniche di registrazione. Ma
contemporaneamente a portare avanti progetti sperimentali (Ornament
und Verbrechen, Aufruhr zur Liebe) abbiamo sempre mantenuto
la passione per le canzoni.
Che storie raccontate nelle vostre canzoni?
Le nostre liriche sono spesso frammenti tratti dalla tv , giornali,
libri. Non raccontano storie nel senso tradizionale, come potrebbe fare
un folksinger. Come la nostra musica sono studiati per stimolare
l'immaginazione dell'ascoltatore.
Sembra anche che la strumentazione acustica stia prendendo un posto
di rilevo nella vostra musica. Quanto del disco è suonato dal vivo
e quanto frutto di campionamenti?
Si, in "Dwellers..." abbiamo proprio riscoperto la qualità
degli strumenti come le chitarre acustiche, le percussioni e perfino strumenti
autocostruiti da amici. Abbiamo spesso e volentieri suonato musica generata
dal computer, mentre in quest'ultimo lavoro non abbiamo utilizzato molto
le macchine rispetto al passato.
Credete ci sia una speciale influenza nella vostra musica legata
al fatto che vivete a Berlino?
Berlino è cambiata moltissimo nell'ultimo decennio... quali
sono gli aspetti di questo cambiamento che vi sono piaciuti e quelli che
detestate?
Al di là del fatto che vivere a Berlino è ancora piacevole,
per un musicista è importante vivere in una città dove si
trovano molti altri artisti interessanti e un gran numero di buoni clubs.
Ci pare interessante anche l'influenza che ha avuto il ricongiungimento
della parte ex Est di Berlino sulla vita cittadina. La campagna intorno
alla città è splendida (laghi, fiumi, parchi naturali). Quello
che troviamo insopportabile è l'aggressione yuppie del quartiere
centrale Mitte dove si trova il nostro studio di registrazione... e poi,
è difficile trovare pesce fresco a Berlino!