Compagnia Lombardi-Tiezzi, Gli Uccelli di Aristofane, presentazione
Compagnia Lombardi-Tiezzi, Gli Uccelli di Aristofane, recensione
La Pergola propone quest’anno le migliori proposte di drammaturgia contemporanea al Teatro
Goldoni di Firenze, che il 3 novembre 2005 affida l’inaugurazione alla prima nazionale de Gli Uccelli con Sandro Lombardi, per la regia di Federico Tiezzi. Una
co-produzione tra la Compagnia Lombardi-Tiezzi e la fondazione
Emilia Romagna Teatro caratterizzata da un percorso produttivo itinerante tutto
toscano. L’allestimento de Gli Uccelli ha visto riunite
le collaborazioni del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Regione
Toscana, dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Firenze, del Teatro Comunale dell’Antella,
e del Teatro
Niccolini di San Casciano Val di Pesa.
Attraverso una comicità surreale e
lirica, fantastica e liberatoria, Gli
uccelli si rivela un’opera colma di
spirito di contestazione. Nonostante la sua ideologia aristocratica e
conservatrice, Aristofane risulta qui più moderno di ogni moderno, nel rivendicare la necessità della gioia e
della concretezza, dei piaceri del corpo (dal cibo al sesso, al godimento della
natura). E’ il grande sogno della creazione di una
società libera e felice, dove gli uomini, riconquistato il rapporto con la
natura, possano vivere nel migliore dei mondi possibili. Intrisa di comicità e
sarcasmo, questa commedia dissacra tutti i miti di allora come di oggi; e mentre ridiamo di cuore pensiamo alla verità dei
suoi significati. Ma cos’è e dove si trova il regno di Utopia?
E’ forse il palcoscenico dove è possibile, nello stesso momento, la realtà e il
sogno? Nel racconto di Aristofane, il regno di Utopia
si trasforma a poco a poco nel mondo che conosciamo con le sue strutture e le
sue figure: poetastri e politicanti da strapazzo, lenoni e parricidi, dèi e uomini
vengono a bussare alla porta del "neo-regista" Pisetero,
chiedendogli, con insistenza, di essere rappresentati. In
questo Teatro del Mondo tutti gli stili teatrali concorrono alla
rappresentazione: è il teatro con i suoi infiniti umori e linguaggi a rappresentarsi.
E come tutti i
grandi capolavori, Gli Uccelli ha ispirato poeti
e drammaturghi tra i più diversi. Di questi, Federico Tiezzi è
interessato in particolare a Bertolt Brecht e a Uccellacci e uccellini. Ma la lettura di Tiezzi non
intende fermarsi a questi due filtri novecenteschi, puntando anche all’idea di
‘città ideale’ che percorre, come un’esigenza ricorrente nei secoli, il
Rinascimento toscano come grandi filosofi (da Kant a Hegel) fino agli utopisti dell’Ottocento che tanto pesarono
nella formazione di Karl Marx.
Voto
8