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  24/04/2024 - 17:58

 

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Compagnia Lombardi – Tiezzi
Gli Uccelli di Aristofane
regia di Federico Tiezzi, con Sandro Lombardi, Alessandro Schiavo, Massimo Verdastro,Silvio Castiglioni, Leonardo Capuano, Marion D’Amburgo, Clara Galante, Ciro Masella, Marta Richeldi, Aleksandar Karlic
Al Teatro Goldoni di Firenze da giovedì 3 a mercoledì 9 novembre 2005

 




                     di Giovanni Ballerini


Compagnia Lombardi-Tiezzi, Gli Uccelli di Aristofane, presentazione
Compagnia Lombardi-Tiezzi, Gli Uccelli di Aristofane, recensione


La Pergola propone quest’anno le migliori proposte di drammaturgia contemporanea al Teatro Goldoni di Firenze, che il 3 novembre 2005 affida l’inaugurazione alla prima nazionale de Gli Uccelli con Sandro Lombardi, per la regia di Federico Tiezzi. Una co-produzione tra la Compagnia Lombardi-Tiezzi e la fondazione Emilia Romagna Teatro caratterizzata da un percorso produttivo itinerante tutto toscano. L’allestimento de Gli Uccelli ha visto riunite le collaborazioni del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Regione Toscana, dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Firenze, del Teatro Comunale dell’Antella, e del Teatro Niccolini di San Casciano Val di Pesa.

Attraverso una comicità surreale e lirica, fantastica e liberatoria, Gli uccelli si rivela un’opera colma di spirito di contestazione. Nonostante la sua ideologia aristocratica e conservatrice, Aristofane risulta qui più moderno di ogni moderno, nel rivendicare la necessità della gioia e della concretezza, dei piaceri del corpo (dal cibo al sesso, al godimento della natura). E’ il grande sogno della creazione di una società libera e felice, dove gli uomini, riconquistato il rapporto con la natura, possano vivere nel migliore dei mondi possibili. Intrisa di comicità e sarcasmo, questa commedia dissacra tutti i miti di allora come di oggi; e mentre ridiamo di cuore pensiamo alla verità dei suoi significati. Ma cos’è e dove si trova il regno di Utopia? E’ forse il palcoscenico dove è possibile, nello stesso momento, la realtà e il sogno? Nel racconto di Aristofane, il regno di Utopia si trasforma a poco a poco nel mondo che conosciamo con le sue strutture e le sue figure: poetastri e politicanti da strapazzo, lenoni e parricidi, dèi e uomini vengono a bussare alla porta del "neo-regista" Pisetero, chiedendogli, con insistenza, di essere rappresentati. In questo Teatro del Mondo tutti gli stili teatrali concorrono alla rappresentazione: è il teatro con i suoi infiniti umori e linguaggi a rappresentarsi.

E come tutti i grandi capolavori, Gli Uccelli ha ispirato poeti e drammaturghi tra i più diversi. Di questi, Federico Tiezzi è interessato in particolare a Bertolt Brecht e a Uccellacci e uccellini. Ma la lettura di Tiezzi non intende fermarsi a questi due filtri novecenteschi, puntando anche all’idea di ‘città ideale’ che percorre, come un’esigenza ricorrente nei secoli, il Rinascimento toscano come grandi filosofi (da Kant a Hegel) fino agli utopisti dell’Ottocento che tanto pesarono nella formazione di Karl Marx.

Voto 8 

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