Emma Dante: Il Festino, 2009
Emma Dante: cani di Bancata, 2007
Emma Dante: La scimia, 2006
Emma Dante: Mishelle di Sant’Oliva , 2005
Emma Dante: Medea
Emma Dante: MPalermu e Carnezzeria
La croce traballa, la fede
pencola, il rito religioso trema. A scombussolare la sagrestia di una chiesa,
del Sud profondo, a rimestare nel fango della confessione è la parte più
atavica dell’essere umano. Una scimmia che si mescola a due
preti e due zitelle. Disturba, crea disordine,
porta il caos. La Dante
continua nella sua ricerca, con questo breve testo molto fisico e
gestuale quasi fotografico coreografico e poco parlato, dell’influenza negativa
della religione, cristiano cattolica, sulla formazione intellettiva-
intellettuale, sulla crescita culturale di un Paese, l’Italia, di una regione, la Sicilia. Tutti in
rigoroso nero, forse amanti. Perpetue represse soggiogate
ai due parroci. Il rosario che finisce in bocca, l’ostia - corpo di Cristo che
fa soffocare o che si attacca al palato come patina- patatina dalla quale è impossibile staccarcisi, come tumore in metastasi, strato
appiccicaticcio e mieloso che inquina intingendo tutto ciò che tocca. Sabino
Civilleri ha
una fisicità dirompente non comune ed una antropologica
e morfologica conformazione muscolare e filiforme da paragonarlo liberamente al
bonomo antenato. Salta e guizza nudo, gesticola e si
scapicolla, ha doti ginnaste e propensione circense con il crocifisso
in mano usato come la spada del torero, ricorda i missionari spagnoli nella
evangelizzazione delle Americhe o i Crociati cristiani contro gli infedeli,
come pugnale tra i denti piratesco, come pistola mafiosa puntata ad altezza
uomo. “Tombo”, il nome dello scimpanzè, già dalla
denominazione può essere visto come la tomba della
civiltà, la bara dell’umanità, il riflusso e ricircolo dell’animale sul
razionale. Manuela Lo Sicco,
musa e prima interprete di tutte le piece della Dante, qui è in seconda linea. La
croce si muove come colpita da bestemmia triviale: è una ghigliottina ora da
Vecchio Testamento e vuole decapitare chiunque neghi o metta in pericolo i suoi
dogmi o veti, insegnamenti e precetti. Il sacrificio e la crocifissione, il
pavimento ruvido e tamburellante cosparso di bucce di noccioline, che prima
albergavano nel reggiseno come è uso fare alle
prostitute, e le calze calate in versione porno-sexy western dalle due sorelle pie
e devote. La scimmia - Tarzan
ha messo a repentaglio l’istituzione, la scimmia deve morire, ha allentato i cardini della fede cieca nel rituale, la scimmia
deve crepare iconoclasticamente per salvare
tutti gli altri. Colpirne uno per educarne cento. Uno, nessuno
e centomila, forse. E la scimmia punita e imbrigliata, nel finale, diventa un
Gesù archetipo stilizzato crocifissa sulla croce,
pendaglio e medaglia della cristianità che ha bisogno, come un qualsiasi regime,
di conferme e certezza della pena: dei suoi santi ed eroi.
Voto
7 ½