Rem & Cap: Altri giorni felici
Rem & Cap: presentazione Sacco
Rem & Cap: recensione Sacco
Rassegna Beckett cento anni, 1906-2006
Il sacco, passivo e
silenzioso, ha qualche sussulto, qua e là dagli strappi si intravedono delle
fette di carne... Il rapporto fra le due figure che agiscono è di violenza…
Rem
e Cap, i due artigiani dell’immaginario, tornano a esplorare “Sacco”, uno
spettacolo storico, scritto e diretto da Claudio
Remondi e Riccardo Caporossi presentato per la prima volta nel 1973, che ora viene
riallestito con gli attori Armando Sanna e Pasquale Scalzi e presentato al Teatro Fabbricone di Prato dal 10 al 14
gennaio. La coppia storica del teatro di ricerca italiano torna ad esplorare le
ambiguità di un rapporto sadomasochistico tra due esseri di cui uno è imprigionato
in un sacco di juta mentre subisce le angherie dell’altro. E lo fanno, come al
solito, attraverso una serie inesauribile di invenzioni grottesche e ironiche
che non tradiscono, ma anzi evidenziano, il sottofondo inquietante e amaro
della storia.
Remondi
& Caporossi lavorano insieme da più di trenta anni con coerenza e
rigore come autori e registi dei loro spettacoli (a cui spesso partecipano
anche come attori). Il loro è un teatro di azioni, silenzi e sguardi. Un teatro
fatto di simboli, che alle parole preferisce il linguaggio degli oggetti,
cercando di inventare nuove possibilità, nuovi stimoli di comunicazione.
Ancora una volta quella dei due direttori
responsabili della compagnia
Club Teatro Rem & Cap Proposte, è un’ingegnosa ricerca espressiva effettuata
con l’uso di materiali poveri. Uno dei protagonisti di “Sacco” è imprigionato dentro
un corsetto ortopedico, un cerotto sulla bocca, i piedi ingessati che fanno
risuonare i suoi passi, il seviziatore si affaccenda instancabile, una specie
di torturatore a cottimo pieno di risorse. La vittima è un oggetto informe
dentro il suo contenitore miserabile di juta. E la violenza inferta e subita si
articola e si visualizza attraverso una serie così ricca, fantasiosa e
grottesca di gesti e di strumenti paradossali, che la dialettica scenica fra le
due immagini si arricchisce di motivi, di allusioni, di sospetti, una
insopprimibile testimonianza di vita.
Voto
8