Fura Dels Baus - Boris Godunov, 2009
Fura Dels Baus - presentazione Boris Godunov, 2009
Fura Dels Baus - Imperium, 2008
Fura Dels Baus - tour italiano 2006
Fura Dels Baus - Metamorfosis, 2006
Fura Dels Baus - XXX, 2003 - recensione
Fura Dels Baus - ON Naumon. Il viaggio, nel 2002 a Firenze, Capodanno 2003/2004 a Genova
Fura Dels Baus - a Firenze, 2002 - recensione
Fura Dels Baus - La Divina Commedia, 2002
Fura Dels Baus - Manes, 1998
Impegnata in un continuo processo evolutivo, in un continuo divenire, la Fura Dels Baus ha sorpreso costantemente
pubblico e critica fin dalla sua creazione nel 1979, ma è indubbio che c’è
grande attenzione e curiosità per questa ennesima mutazione della compagnia
catalana, che in questo
tour italiano 2006 è più vicina al testo, che alla performance.
Pur senza rinunciare alla contaminazione con il digitale, la FURA con Metamorfosis di
intraprendere il cammino inverso che va dalla tecnologia alla parola,
nella ferma convinzione che oggi la parola abbia maggiori possibilità
comunicative come grande vettore di mille emozioni ed immagini.
E’ questa la tesi del regista Àlex Ollé (che, insieme a Miki Espuma, Pep
Gatell, Jürgen Müller, Carlös Padrissa e Pera Tantina è uno dei Direttori Artistici de La Fura dels Baus),
per cui “La
Metamorfosi” di Kafka diventa il
punto di partenza per analizzare le ansie dell'uomo del XXI secolo e la nostra
paura della solitudine. Nella trasposizione teatrale vengono usate parti del testo originale di
Kafka, nella traduzione fatta da Jorge Luis Borges/a>,
alle quali è stata aggiunta una serie di nuovi testi scritti in collaborazione
con il drammaturgo Javier Daulte, che ha permesso di rendere
teatrale un testo che nasce originariamente come puramente narrativo. I video
realizzati da Frank Aleu ed Emmanuel Carlier, sono i protagonisti di alcuni
momenti cruciali dell’opera e portano il racconto in una dimensione impossibile
da rappresentare sulla scena perché svolta in chiave iperrealistica o
fantastica. Si creerà un’atmosfera irreale, attraverso proiezioni sullo schermo
e sul cubo, tesa ad avvicinare il pubblico all’immaginario kafkiano. Per
trasmettere l’idea del mescolamento tra realtà e sogno, in Metamorfosis vengono combinate immagini reali e manipolate attraverso un
processo di post produzione.
La scenografia è costituita da un grande cubo trasparente (4 x 4 m), uno schermo
(approssimativamente 10 x 6 m)
e un tavolo. Questi tre elementi sono soggetti ad una trasformazione continua.
Anche lo spazio è legato al concetto di metamorfosi, è un protagonista
ulteriore dell’opera, uno spazio che vive di vita propria ed è, per
tanto, in termini drammaturgici, moltiplicatore di senso. Il cubo trasparente
ha un grande significato. È una metafora dello stato
del protagonista. Da un lato, costituisce uno spazio chiuso, claustrofobico, in
cui abita Gregor, il suo mondo interiore e il suo
spazio vitale. Dall’altro, rappresenta una protezione dall’esterno, la corazza
dell’insetto (duro fuori e debole dentro). È una teca, il contenitore
trasparente dove vive un insetto osservato al microscopio. Il cubo, integrato
nella scena, permette un gioco simbolico tra quello che accade all’interno e
quello che accade all’esterno dello stesso: la realtà e il sogno, la vita e i
pensieri… Nello stesso tempo, arricchisce l’azione, permettendo ai diversi
personaggi di essere dentro o fuori dal cubo, in base
a quello che sta succedendo nella storia. La FURA ha voluto che il cubo
rappresentasse una sorta di palco all’interno del palco.
Costruito con materiali che permettono all’attore che
interpreta Gregor Samsa di muoversi ad ogni livello
dello spazio. Il cubo è in grado infatti di
spostarsi sul palco mantenendo una relazione costante con il grande schermo,
che, nella proposta scenografica di Ronald Olveter,
svolge un ruolo da protagonista e può muoversi dal proscenio fino quasi al
bordo del palcoscenico, creando spazi e realtà diversi. Nella posizione più
avanzata trasforma il teatro in una sala cinematografica. Infine, il tavolo
rappresenta l’abitazione della famiglia, il suo spazio vitale rispetto al grande cubo in cui si è rinchiuso Gregor. Un tavolo
smontabile in quattro sottotavoli che simboleggiano lo smembramento della
famiglia di fronte alla tragedia.
La musica, in Metamorfosis, è a cura di Josep Sanou ed è concepita come
una colonna sonora costituita da tre elementi. Quello
strettamente musicale, che crea atmosfere attraverso suoni e composizioni
originali, la sonorizzazione dei video e l’amplificazione e la gestione del
suono in diretta.
Voto
8