Calendario culturale
estivo straordinariamente ricco e variegato, quello delle cittadine della costa
croata. Da Umago, in Istria fino a Cavtat, l'antica Epidaurus
quasi all'entrata delle Bocche di Cattaro ossia ai confini con il Montenegro,
e' tutto un pullulare di festival e rassegne, spettacoli, concerti, recital.
In linea generale,
non si tratta di una grandissima novità, se non rispetto all'epoca jugoslava
quando di fatto erano solo due le città ad ospitare appuntamenti culturali di
rilievo internazionale: Dubrovnik e Spalato, e in misura minore Abbazia (Opatija), alle porte di Fiume.
Negli ultimi dieci
anni, infatti – diciamo da quando il Paese è uscito dall'emeregenza del
dopoguerra – non c'è città o paesino, in Dalmazia, che non si sia attrezzato
per allietare le serate delle centinaia di migliaia di che dall'Europa
continentale, centrorientale in primo luogo, calano per fare bagni di sole e di
mare. Con una novità: il prendere piede delle manifestazioni teatrali; e non solo
in lingua croata. Infatti, a farla da padrone in tutti questi anni sono stati
la musica: classica, lirica e moderna, con concerti di grandi orchestre e
altrettanto pregiati solisti; a seguire, gli spettacoli di danza, sia di
complessi russi (Mosca e San Pietroburgo) che croati, i quali da quando l'URSS
e l'Est comunista è andato in malora, hanno fatto il pieno di ballerini
provenienti dalla grande scuola sovietica, sicché non c'è corpo di ballo da
Fiume a Zagabria, passando per Spalato e Osijek (ma ciò vale anche per i teatri
lirici di Lubiana, Sarajevo e Belgrado), che non conti in maggiore numero
artisti russi, ucraini, bielorussi, moldavi, kazaki, ecc. che non autoctoni.
E non mancano le
rockstar. Care come il petrolio in piena crisi, ma che riempiono gli stadi,
palazzetti e il colosseo polesano: si parli degli italiani Zucchero e Ramazzotti
o del britannico Sting e dell'afroamericana Anastacia.
A proposito di Pola, in agosto, rispettivamente l'8 e il 12 arrivano Elton John e Michael Bolton.
Ma il salto di qualità negli ultimissmi
tempi l'ha fatto la prosa. Ovvio, a parte tre o quattro luoghi, in cui non
mancano gli spazi deputati per spettacoli piu' complessi né le potenzialità
quanto a numeri/presenze, per lo piu' si tratta di spettacoli con quattro,
massimo cinque attori, mentre molto forte vanno i monodrammi. Ma non il barzellettaro
(che pure c'è) o il divetto televisivo che fa della facile satira di costume o
politica, ma proprio il pezzo teatrale supportato da un testo, una regia e un
mestiere attorale di peso.
E non manca,
all'interno di questa novità, una ulteriore: la presenza di gruppi teatrali
stranieri o croati che recitano in altre lingue. E' il caso dell'attrice e
cantante Ksenija Prohaska che dopo
dieci anni di repliche in croato, il suo successo piu' strepitoso - Marlene Dietrich - ora lo
propone in italiano e inglese: lingue in cui peraltro l'ha gia' presentato sia
in Italia (all'Orologio di Roma; al Mittelfest di Cividale, a Venezia, Pescara,
Lecce, Trieste, ecc.) che negli USA (al La MaMa di New York, a Los Angeles, ecc.).
La Prohaska, inoltre porta
in giro, in italiano, Raccontare Edith
Piaf e si sta attrezzando per fare lo stesso coll'atto unico Billie Holiday. Poi c'è il Teatro
Mala Scena di Zagabria con spettacoli per i ragazzi e i bambini, recitati in
varie lingue (inglese, tedesco, ceco, slovacco, polacco) e altri singoli
artisti. Ma, ripeto, la grande novita' e' il teatro di prosa, e non solo con
allestimenti di commedie leggere, ma anche messe in scena „pesantine“, roba da
stagione invernale. Evidentemente, e' cambiata la „geografia umana“ del turista
e con essa l'appetito culturale ha fatto un salto di qualita'.
Ma vediamo alcuni di
questi appuntamenti, cominciando con i due piu' eclatanti che avranno luogo a
Dubrovnik, per la 60* edizione dei Giochi ragusei.
Il 12 e 13 luglio Peter Brook si presenta con il Theatre de Bouffes du Nord alla torre Tvrdjava
Lovrijenac con Love in my sin, una sorta di riduzione teatrale tratta dai
sonetti di William Shakespeare, mentre il 24 e 25 luglio la torre Tvrdjava
Revellin ospiterà il migliore spettacolo francese dell'anno: L'orgia della
tolleranza di Jean Fabre con la compagnia del regista parigino, il Theatre de la Ville.
Tra gli altri
spettacoli dell'estate ragusea, che si conclude alla fine di agosto, ci sono
anche un paio di commedie di Marin Drzic/Marino Darsa, del commediografo locale
del secolo scorso Vojnovic e un Amleto.
A Spalato, il pezzo
forte è l'ultima produzione del regista sloveno, residente in Spagna, Tomaz
Pandur: Caligola di Albert Camus, prodotto insieme al Mittelfest di Moni Ovadia ed alcuni festival europei: lo
spettacolo va in scena il 4 agosto. Dall'8 al 13 invece, sul mare, e' la volta
delle „Baruffe chiozzotte“ dirette dal cineasta Vinko Breshan
A Pola, o meglio
sull'Isola grande dell'arcipelago delle Brioni, il noto attore holivudiano Rade
Serbedzia continua a macinare successi colla rassegna messa in piedi una decina
di anni fa e propone il suddetto Caligola dal 18 al 22 luglio; e a seguire (il
25, 26 e 27) il suo (veramente grande) cavallo di battaglia: Re Lear diretto da
Lenka Udovicki, la quale, poi, dal 14 al 23 agosto porta sul palco di questo
splendido parco naturale Romeo e Giulietta '68 tratto da Shakespeare. Ma io mi
permetto di caldeggiare – per chi si trovasse in Istria dal 9 al 12 luglio – la
visione de Le ballate di
Petrica Kermepuh, capolavoro di Miroslav Krleza, peraltro pubblicato
da Einaudi nella traduzione di Silvio Ferrari.
Come dicevo, il
teatro di prosa sta prendendo, se non il sopravvento, quanto meno spazio nelle
lunghe estati istriane e dalmate. Durera'? Dipende dal tipo di turista che vi
si reca...
Voto
8