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  24/04/2024 - 13:47

 

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Alessandro Benvenuti
Ritorno a casa Gori
Il secondo atto di una trilogia
Al Teatro Nazionale Quarrata (PT) 24-25 novembre 2005

 




                     di Tommaso Chimenti


Dopo un anno esatto Quarrata ritorna ad essere protagonista della saga di Casa Gori. Dopo “Benvenuti” ecco il “Ritorno”. Molto più tragico e drammatico rispetto al primo episodio, in questa piece, ancora una volta Benvenuti è solo sul palco accentrando su di sé tutti i personaggi, viene fuori tutto l’animo noir dell’ex Giancattivo, fin dalle prime battute una sorta di brivido lungo la schiena, stile “Come due gocce d’acqua”. Pontassieve, Natale ‘89, dopo tre anni rispetto al primo step della storia. Suonano i campanellini in un medley con il “Danubio blu”. Adele, la moglie di Gino è morta ed esposta in casa. L’immancabile nonno Annibale in carrozzina, “il ferrarista”, “Piaga d’omo” o “Buco torto”, col parkinson, Bruna la sorella che pensa soltanto ai calcagni della defunta, Danilo, il figlio, Cinzia la moglie con il figlio appena nato, Arturo. Poi Sandra, buddista dell’ultima ora, “quello non è pregare l’è lamentarsi, era meglio prima quando era comunista, l’aveva torto e basta”, il marito Luciano, quello del “se non ci si vuol bene a Natale ditemi vuoi quando?!”, la figlia Samantha, Gino al decimo aperitivo, Faustino il ritardato. Scorrono i personaggi. Nel caos e nella confusione delle visite esce fuori tutta la maestria nel colorare e descrivere i personaggi da parte di Benvenuti tratteggiandoli con piccoli e semplici gesti della mano oppure con un lieve cambio di voce senza mai strafare senza mai far calare il pathos, senza pause né silenzi, in perenne apnea. Le banalità degli intervenuti, “ha una pelle liscia come una pesca”, “sembra che dorma”, “pare una bambina”, si fondono con l’inevitabile comicità nel dramma. Ed ecco la via crucis del pellegrinaggio ossequioso alla defunta, la parata dell’ipocrisia: i carabinieri e gli amici scapestrati di Danilo, Canna, Rana ed il tartagliante Ticket con la marijuana in tasca, l’amico gay con la lisca, (la parte più comica ed esplosiva) Gino chiuso in bagno con la porta bloccata, “Black and Dekker: chi sono questi due forestieri germanici?”. Si torna a casa con l’amaro gusto del Natale che sta nuovamente arrivando ed un filo di tristezza copre i volti sorridenti.

Voto 7 ½ 

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