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  01/05/2024 - 23:33

 

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Gruppo Contro Attacco
Amedeo
Regia di Daniele Giuliani. 15 non-attori sul palco per la prima volta. A cura del Servizio di Salute Mentale del M.O.M - S.M.A Q2 di Firenze, Arca coop sociale Firenze. Supervisione del progetto Dott.sa Bianca Pananti , Scenografia Umberto Ammannati, Fotografia Francesca Senzani
Il 21 maggio 2010 all’Exfila a Firenze, replica 17 giugno 2010 alle 21.30 all'area Pettini in via Faentina a Firenze

 




                     di Tommaso Chimenti


Il teatro, da qualsiasi punto di vista lo si guardi, è terapia. Serve a conoscersi, a conoscere, a mostrare, a tirare fuori dal profondo, dalla polvere, dall’inconscio. A maggior ragione diventa terapia quando ad andare in scena sono un gruppo di pazienti psichiatrici ed operatori dell’Asl che si sono messi insieme per affrontare un testo originale, scritto a più mani, toccante ed autobiografico. Si chiama “Amedeo” a cura della compagnia Contro Attacco, con quindici non-attori sul palco per la prima volta, il 12 maggio 2010 all’Exfila, in zona Gignoro: “Il progetto è stato promosso dall’Asl di Firenze che gestisce alcune case famiglia – spiega la coordinatrice Bianca Pananti – dalla cooperativa Arca e dal Quartiere 2. Potremmo dire che è “quel che resta dell'eredità di Basaglia a San Salvi”. I nostri “attori” hanno lavorato insieme in un laboratorio sperimentale ritrovandosi una volta alla settimana dall’aprile del 2009 fino ad oggi lavorando molto sull’espressione teatrale e sull’improvvisazione”. La storia che ne è venuta fuori è la vita di Amedeo, personaggio drammatico, grottesco e tragicomico, inventato che è la somma delle tante sofferenze, pene e disagi della malattia mentale. Una storia falsa fatta di moltissime storie purtroppo vere. “Amedeo è la storia di un personaggio di fantasia, narrata dai punti di vista di persone che gli sono state vicine – racconta il regista Daniele Giuliani - Ciò è la testimonianza che la realtà non è una e definita, ma l’insieme di tante interpretazioni di essa”. Come ben diceva Pirandello nel suo “Uno, nessuno e centomila”. L’età dei pazienti va dai ventotto ai sessant’anni. Anche la scenografia ed i disegni sono stati curati da pazienti che provengono dal gruppo la Tinaia. “Amedeo parla in terza persona di un uomo scomparso. Sembra quasi un giallo, un mistero. Di tanto in tanto spuntano altri personaggi che hanno conosciuto o avuto a che fare con il protagonista: l’ex moglie, l’amante, la cugina. La sua è una vita che racchiude tutte le vite dei pazienti che hanno collaborato alla stesura ed alla drammaturgia della piece”.

Voto 7 + 

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