Luca Bandirali, Enrico Terrone
Nell’occhio, nel cielo. Teoria e storia del cinema di fantascienza
Un saggio assoluto su un genere quantomeno attuale
Saggi, Lindau, pp.464, € 26,00
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La fantascienza è sempre stato un genere penetrante nel nostro tessuto di convenzioni sociale, capace di capovolgere il rapporto tra la
realtà e quella forma di immaginazione prossima,
vicina e attuale che in qualche modo ci risveglia da un torpore quotidiano fatto di piccoli accorgimenti esistenziali. Altri mondi sono possibili, o avvicinabili per le trasformazioni della tecnologia, o per lo spazio ignoto che
è presente intorno alla terra, e per questo ci rendono fragili dinanzi ai cambiamenti repentiti che avvenegono nei campi del sapere umano. Il cinema nasce proprio dalla genesi di un viaggio nella luna di un incantatore demiurgo dal nome Georges Méliès, per diventare lo sguardo premonitore di un futuro non solo visivamente immaginifico ma anche pertinente nel reale, passando da Blade Runner
alle esperienze indimenticabili firmate da Kubrick e Tarkovskij. Il saggio del
duo Bandirali e Terrone, docenti e critici della rivista
Segnocinema, costruisco un testo composto in tre
parti: una teorica, basata nel consegnare al lettore gli strumenti giusti per
comprendere appieno la storia e lo stile del genere fantascentifico; poi quella
storiografica nell’approfondire i diversi passi che la compongono, a quella
stilistica, per apprendere le diverse modulazioni di linguaggio e della messa
in scena, dalla sceneggiatura alle pratiche di montaggio. In coda,
oltre un nutrito apparato bibliografico e filmografico ( con oltre 800 titoli), si trova un utile glossario, che sintetizza i principali concetti introdotti
nelle diversi parti del testo. Questo saggio ha un valore assoluto, per la
dettagliata esposizione letteraria, agile e appassionata, che si snoda lungo
un’indagine tra le strutture filosofiche e percettive incluse nel cinema
fantascientifico: genere assoluto nel ricreare un mondo possibile e quantomeno
attuale, come stimolo non solo visuale ma analitico nell’entrare a fondo nei
dilemmi del nostro tempo. Pregnanti di significato i capitoli
dedicati alla New Hollywood, New science fiction e oltremodo interessante La
proprietà di quadro, per comprendere il disegno espressivo nel creare
una pellicola di fantascienza. Un saggio
indispensabile che riflette con perspicacia sulla genesi di un carattere
fondamentale del nostro pensiero moderno: il futuro, come riflesso sul nostro
reale tradotto in tante opere visuale, che in un
qualche modo hanno plasmato la nostra coscienza di spettatori e non solo.
Voto
9
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