Oscar Montani, Viareggio piccoli delitti imperfetti, 2007
Oscar Montani, I misteri della terza luna, 2008
Oscar Montani, La Delta Velata, 2006 e L’oro degli aranci, 2009
Oscar Montani, Una tranquilla provincia criminale, 2010
Per chi, leggendo Viareggio piccoli
delitti imperfetti, si è giustamente appassionato alle avventure tinte di
giallo di un simpatico gruppo di toscani della costa tirrenica, questo I
misteri della terza luna è in qualche modo la degna prosecuzione. In realtà si
tratta del quinto episodio della saga di Corto & Co. Non è ovviamente il
caso di fare il riassunto delle puntate precedenti, visto che anche questa
raccolta di racconti si regge benissimo in piedi anche da sola, ma continuando
a fare parallelismi con l’altro libro pubblicato da Marco Del Bucchia Editore, è interessante
notare come le storie siano rispetto a Viareggio piccoli delitti imperfetti,
più lunghe, ma non per questo meno intriganti. Anzi.
L’allegra compagnia questa volta
si ritrova, come può, in trasferta. Ed è simpatico notare come l’autore sia
riuscito, racconto dopo racconto, a sottolineare questa attitudine dei
viareggini, che si sentono quasi all’estero a pochi chilometri dalla loro
città. La sede da dove partono le storie è infatti Forte dei Marmi, e più
precisamente il negozio di antiquariato che dà metà del nome al libro: La terza
luna. In effetti invece di sottolineare le differenze fra le due città perle
della Versilia, Oscar
Montani, ha scelto questa volta di lasciarsi trascinare dalle storie di
oggetti. In questo non c’è alcun riferimento alla roba di verghiana, ma al
centro delle storie ci sono e memorie insite in oggetti (misteriosi e non) in
vendita nel negozio e quelle dei loro acquirenti. Su tutte le storie aleggia e
fa sentire i suoi influssi anche il magnetismo
lunare, sia dal punto di vista umorale, che esoterico, ma non solo.
Fari puntati sui clienti, sulle persone che
scrutando dalle vetrine si innamorano di un oggetto raro, uomini e donne in
vacanza che si concedono allo shopping d’antiquariato, ma anche persone che
capitano per caso o per lavoro nel negozio e non possono fare a meno di
interessarsi a quel tappeto, a quel sestante, a quel lucchetto berbero o a quel
samovar polveroso, dall’aspetto prezioso.
Sono le storie misteriose legate a questi oggetti
a far girare come trottole un po’ per tutta la Toscana lo skipper -
detective e i suoi amici. E, racconto dopo racconto, in un mutare di atmosfere
lieve, ma puntuale, la narrazione illuminerà di luce lunare una Toscana
diversa, meno rassicurante di quella delle soleggiate passeggiate a mare o in
pineta. La Toscana delle colline e quella degli immigrati, quella delle grandi ville di campagna e
quelle del quartiere livornese la
Venezia.
Questa volta gli indizi, su
cui il lettore si diverte a gareggiare al gioco del detective con Corto, vengono
introdotti dall’autore con parsimonia, creando una suspense più vibrante,
avvolgendo di nebbia settembrina misteri e stati d’animo. Se non addirittura
oscuri delitti avvenuti nella provincia toscana. Il risultato è un libro
godibile e prezioso, che rispetta il
garbo narrativo di Oscar Montani e lo esalta in un continuo uscire ed
entrare da storie e situazioni cangianti. Sono gli oggetti e le persone che li
hanno posseduti o anelano a farlo a menare la danza. E l’autore è contento di
farsi trasportare, in compagnia del lettore, in un gioco narrativo sospeso fra
passato e presente, fra luoghi lontani e la casa dolce casa versiliana.
Voto
8