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  01/05/2025 - 09:03

 

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Scanner - cinema
 


Venezia 67
Inaugura con Black Swan
Una Mostra che vuole sempre di più essere spirito del suo tempo
Al Lido di Venezia dall'1 all'11 settembre 2010

 




                     di Matteo Merli


Presentazione festival del Cinema 2010
Primo reportage di Scanner
Secondo reportage di Scanner
Premi festival del Cinema 2010


Se la crisi incombe sulla nostra economia, non ne rimane immune il festival di Venezia, che sa da una parte il costo complessivo si aggira intorno ai 12 milioni di euro, sette dei quali arrivano da sovvenzioni statali, dall’altro si è tenuto una linea sobria con la riduzione dei costi, quindi: niente sala perla 2 e stesse grafiche e scenografie dell’anno passato. Per il resto la varietà del cartellone della manifestazione rimane intatto, con un concorso internazionale curioso nelle scelte. L’Italia vedrà schierati i già annunciati Noi credevamo di Mario Martone, La solitudine dei numeri primi di Saverio Costanzo, La passione di Carlo Mazzacurati e l'outsider La pecora nera di Ascanio Celestini, che soffia il posto a Pupi Avati, mal digerendo l'esclusione dalla selezione per un collocazione nel fuori concorso, a detta di lui poco qualificante. Gli Stati Uniti, appariranno con l’ultimo Darren Aronofsky col suo Black Swan ( film di apertura della Mostra ) e l'atteso Somewhere di Sofia Coppola, poi Promises written in water di Vincent Gallo, Road to nowhere di Monte Hellman e Meek's Cutoff di Kelly Reichardt. Gli altri competitori sono: Abdel Kechiche con Venus Noir, il letterario Barney's Version con il grande Paul Giamatti, il tedesco Drei di Tom Tykwer, Balada triste de trompeta del visionario Alex de La Iglesia e il giapponese Norwegian Wood di Tran Anh Hung, tratto dall'omonimo romanzo di Haruki Murakami. Ritorno anche di Takashi Miike con Thirteen Assassins e di Tsui Hark nell’epico Detective Dee. Da tenere d’occhio Attenberg di Athina Rachel Tsangari, Post Mortem di Pablo Larrain e Silent Souls di Aleksei Fedorchenko. Malick e John Carpenter non saranno presenti con le loro ultime opere, ma Muller si riserva di stupire i presenti al festival con un film a sorpresa nel concorso ufficiale, che segna una consuetudine ad ogni edizione. Poi vertiginoso anche il fuori concorso, abbondante di proposte, che vanno da The Town di Ben Affleck a Surviving Life di Jan Svankmajer, stimolando i diversi palati dei cinefili. Orizzonti viene rinnovato completamente nelle proposte, dando spazio a opere di diversi formati nel pieno esercizio di uno sperimentalismo mai fine se stesso, infatti viene concesso a Catherine Breillat l’apertura e a Hong Sang-soo il film di chiusura. Appetibile anche Controcampo italiano con le nuove pellicole di Roberta Torre e Salvatore Mereu. Stimolanti come sempre anche Le giornate degli autori e La settimana della critica. Il direttore Marco Muller darà spazio ad omaggi a Bruce Lee, Vittorio Gassman e Dennis Hopper, ed a quattro film in 3D, e per finire da non perdere anche La situazione comica (1910-1988), retrospettiva sul cinema comico italiano. Quest’anno la Mostra fa appello ai registi che sperimentano e non hanno paura di sfidare i linguaggi della cultura visiva contemporanea, agendo non soltanto sulle grandi avanguardie cinematografiche che hanno segnato la settima arte, ma concretizzare il tutto verso nuove forme di esistere per trovare una chiave di lettura emozionante e libera da condizionamenti. Da questo si rileva che certamente il concorso ufficiale è sicuramente entusiasmante con un coraggio inusitato nell’inserire autori che molte volte finiscono nelle sezioni collaterali in festival altrettanto importanti. Un manifestazione da seguire tutto di un fiato e il programma completo e aggiornato si trova sul sito della Biennale: http://www.labiennale.org/it/cinema/index.html

Voto 8 

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