Presentazione: primo reportage dalla mostra di Venezia 2008
Secondo reportage dalla mostra di Venezia 2008
Terzo reportage dalla mostra di Venezia 2008
Quarto reportage dalla mostra di Venezia 2008
Bilancio della mostra di Venezia 2008
Alla fine di questa
edizione, possiamo dire che i pronostici della vigilia non sono stati
rispecchiati, grazie all’irruenza nell’ultimo giorno, della pellicola The Wrestler,
che ha infiammato i cuori dei spettatori e della
giuria. Inaspettatamente e dopo strenue battaglie, il film di Aronofsky
agguanta il premio più prestigioso, anche se la
decisione del presidente della giuria Win Wenders, era quello di consegnare la Coppa Volpi al volto
pietrificato di dolore di un Mickey Rourke monumentale. Ma una norma del
regolamento non prevede che i tre premi principali si possano abbinare ad
altri, allora in questa occasione si inserisce la Valeria Golino, che
riesce a imporre Silvio
Orlando, ottenendo così il riconoscimento per la miglior intepretazione
maschile. Le riunioni di questa giuria, sono state
vivacizzate da frequenti litigi, con la Golino e Wenders da una parte, Johnnie To e Lucrecia Martel dall’altra
e con un John Landis, spesso bastian contrario in assoluto. In questa frammentazioni di giudizi, alla fine della serata
Wenders dichiarerà che non apparirà in futuro in nessun altra
giuria di un festival, facendo comprendere la non felice esperienza da giurato.
A parte tutto, pronostici azzeccati per Dominique Blanc,
che agguanta la Coppa
Volpi per la miglior interpretazione femminile per la
supponente pellicola francese L’autre, mentre Aleksey German jr. alla sua seconda volta nel concorso
ufficiale, si porta a casa ben due premi come il Leone d’argento per la miglior
regia e l’Osella per la miglior fotografia, incoronando così la carriera di un
regista di soppravvaluta tenuta artistica. Corretto il Premio speciale alla
giuria al coraggioso film Teza di Haile Gerima, aggiudicandosi anche l’Osella
per la sceneggiatura, che è stata una delle sorprese del festival. Discutibile
il Leone speciale della giuria per il complesso dell’opera a Werner Schroeter e al suo Nuit de chien, e prevedibile il Premio Mastroianni per il
miglior attore emergente a Jennifer
Lawrence, protagonista in The burning plain. Sorpresa per il premio Luigi
De Laurentis per la miglior opera prima, vinto dal
delizioso Pranzo di Ferragosto
di Gianni Di Gregorio, definito dal presidente di giuria Kechiche, quasi in
lacrime, “un film di sconvolgente finezza di spirito, che ha affascinato con il
suo sguardo pieno di tenerezza e amore sulle piccole cose della vita”. A parte
il volto insoddisfatto di Wenders, che avrebbe voluto incoranare due volte la
pellicola The Wrestler, di questo festival ci dispiace
non aver visto premiati, il coraggioso tentativo di Amir Naderi, vero spirito indipendente, che gira in
digitale, nel tracciare il profondo disagio in cui versa l’America odierna, nel
bellissimo Vegas: Based on a true story,
purtroppo ignorato colpevolemente, come le due opere di animazioni giapponesi,
veri tratti d’autore che avrebbero meritato una segnalazione di merito.
Colpisce invece i nomi dei vincitori nella sezione Orizzonti, con la parte
fiction vinta dal complesso e affascinante Melancholia di Lav Diaz; mentre nella zona documentari, Below sea level di Gianfranco Rosi
s’impone con le vicende dei suoi dolci e indomiti personaggi border line. Oltre
la divertente e commessa consegna del Leone d’oro alla carriera al grande Ermanno Olmi da parte
dell’amico Adriano Celentano, di questa edizione ci ricorderemo il volto triste
di vita di un Kitano ritrovato, gli indios combattenti di Bechis, le orme del
ratto di Bressane, gli incontri affettivi di una Denis
toccante, le sofferenze riscattate in Teza di Gerima, gli occhi lucidi e di
speranza, nelle due pellicole di animazione di Miyazaki e Oshii, il ribelle
satanasso di Moiica Marins nel travolgente Encarnaçao do demonio. Possiamo dire
che quest’anno la selezione ufficiale non è stato
all’altezza delle aspettative, ma le scelte fatte sono indicative di un
coraggio da parte del direttivo per smuovere le convenzioni prestabilite
rispetto ad un reale visivo non troppo ancorato su nomi assodati o
riconoscibile. Logico che è stata la conseguente carenza
di pellicole di autori pronti e di un momento di crisi dell’industria a stelle
e strisce, con alcune agitazioni sindacali all’orizzonte, che ne hanno smorzato
la forza di proporsi a livello promozionale per la mostra veneziana. Ovvio che
alcune scelte di collocazioni di film, sono state
innoportune e una miglior valutazione nel acquisire pellicole di registi
emergenti, che siano lontane da un formalismo frontale, spesse volte fine a se
stesso, sarebbe un punto a favore, per alzare i toni nelle due sezioni principi
del festival. Niente da dire per la parte dei documentari: corrente in piena
forma di idee e punti di vista non banali. Una
manifestazione tutto sommato convincente, capace di stimolare dibattiti e far
infervorare gli animi cinefili, dimostrando ancora una volta il fiuto del
direttore Marco Muller, mai domo di fronte alle sfide, soprattutto di una
stagione cinematografica non esaltante e camaleontico nel proporre un
cartellone di ricerca stimolante. Il prossimo anno
torneranno a man forte gli americani e il sapore dei contrasti si appianeranno
con l’aggiunta di spezie d’autore che impreziosiranno l’immaginario del lido
veneziano, isola per eccellenza degli amanti del cinema di
tutto il mondo.
I Magnifici 7
Gli impedibili di Scanner
Burn after reading di Joel & Ethan Coen ( fuori concorso )
Achilles and the tortoise di Takeshi Kitano ( concorso )
35 Rhums di Claire Denis ( fuori
concorso )
Ponyo on
the cliff by the sea di Hayao
Miyazaki ( concorso )
Vegas: based on a true story di Amir Naderi ( concorso )
The sky crawlers di Mamoru Oshii ( concorso
)
A erva do rato di Julio Bressane e Rosa Dias ( orizzonti )
Premi
LEONE D’ORO per il miglior film a:
The Wrestler di Darren ARONOFSKY (Usa)
LEONE D’ARGENTO per la migliore regia a:
Aleksey German Jr. per Bumažnyj
Soldat (Paper Soldier) (Russia)
PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA a:
Teza di Haile Gerima (Etiopia, Germania, Francia)
COPPA VOLPI per la migliore interpretazione maschile a:
Silvio Orlando per Il papà di Giovanna di Pupi AVATI
(Italia)
COPPA VOLPI per la migliore interpretazione femminile a:
Dominique Blanc per L’autre di Patrick
Mario Bernard, Pierre Trividic (Francia)
PREMIO MARCELLO MASTROIANNI a un giovane attore o attrice
emergente a:
Jennifer Lawrence per The Burning Plain di Guillermo Arriaga
(Usa)
OSELLA per la migliore fotografia a:
Alisher Khamidhodjaev e Maxim Drozdov per Bumažnyj Soldat (Paper Soldier) di
Aleksey German Jr. (Russia)
OSELLA per la migliore sceneggiatura a:
Haile Gerima per Teza di Haile Gerima (Etiopia, Germania,
Francia)
LEONE SPECIALE per l’insieme dell’opera a:
Werner Schroeter
La Giuria
ha deciso di assegnare un Leone Speciale a Werner Schroeter per il complesso
dei suoi innovativi lavori portati avanti con tenacia e senza compromessi da 40 anni.
PREMIO “LUIGI DE LAURENTIIS” PER LA MIGLIOR OPERA PRIMA
a:
Pranzo di Ferragosto di Gianni Di Gregorio
(SIC - Settimana Internazionale della Critica, Italia)
PREMIO ORIZZONTI:
Melancholia di Lav DIAZ (Filippine)
PREMIO ORIZZONTI DOC:
Below Sea Level di Gianfranco ROSI (Italia, Usa)
MENZIONE SPECIALE:
Un Lac di Philippe GRANDRIEUX (Francia)
MENZIONE SPECIALE:
Wo men (Noi) di HUANG Wenhai (Cina, Svizzera)
Leone CORTO CORTISSIMO a:
Tierra y Pan di Carlos Armella
(Messico)
Con la seguente motivazione:
“In pochi minuti e in un unico spazio l’autore ha saputo
raccontare una storia drammatica di miseria e solitudine, sfruttando appieno le
possibilità narrative dell’immagine cinematografica”.
Menzione Speciale a:
Vacsora (The Dinner) di Karchi Perlmann (Ungheria)
Con la seguente motivazione:
“Usando un linguaggio, al tempo stesso realistico e
grottesco, e un rapporto tra immagini e suono di forte tensione emotiva,
l’autore ha rappresentato una situazione umana e sociale dominata
dall’incertezza della vita e della morte”.
PRIX UIP per il miglior cortometraggio europeo a:
De Onbaatzunchtigen (The Altruists) di
Koen Dejaegher (Belgio)
Con la seguente motivazione:
“L’autore ha descritto in maniera lucida e inconsueta una
situazione assurda, in cui è mostrato il risvolto
economico dei rapporti interpersonali nella società europea”.
Premio Settimana Internazionale della Critica
a L’Apprenti di Samuel Collardey
Premio Label Europa Cinemas - Giornate degli Autori 2008
a Machan di Uberto Pasolini
Voto
7