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Vedendo Vanilla Skycon la fonte filmica Apri gli occhicome punto di riferimento mentale, è impossibile evitare di porsi il seguente quesito: perché gli americani sono soliti acquistare i diritti di film europei ritenuti 'buoni' per poi farne un remake che risulta sempre inferiore all'originale? Non sarebbe più intelligente far approdare nelle sale statunitensi direttamente il film in questione? Anche perché, indipendentemente dal valore della fonte, che nel caso del film di Aménabar è assoluto, il film a stelle e strisce sarà dotato di regista di grido e di cast stellare in termini hollywoodiani, insomma, finirà per far notizia a prescindere, e costringerà il recensore europeo ad occuparsene per scoprire che le sue più inquietanti previsioni erano confermate - secondo copione, verrebbe da aggiungere -, anche perché il copione era già noto. Non fa eccezione Vanilla Sky, remake chiacchieratissimo fin dai primi ciak perché sul set è esploso il classico colpo di fulmine tra i due protagonisti (ricordate Russell Crowe e Meg Ryan?), che ha prodotto la nuova coppia Cruise & Cruz e portato al divorzio di Tom con Nicole Kidman, che intanto girava The otherscon Aménabar. Ma veniamo alla trama, che ovviamente segue la falsa riga di Apri gli occhi: Cruise interpreta David Aames, affascinante socio di maggioranza di una casa editrice di New York, bello, sorridente, disincantato ed uso a passare da una donna all'altra ritardando il piacere della conquista. Nel nugolo delle aspiranti fidanzate la più convinta è la disinibita Julie Gianni, che ammaina definitivamente bandiera bianca quando David in una sera perde la testa per Sofia Serrano, ballerina spagnola appena arrivata nella Grande Mela ed introdotta alla festa di compleanno del protagonista dal suo miglior amico. La storia d'amore tra David e Sofia è destinata ad una brusca interruzione perché l'indomani il nostro scapolo sarà coinvolto dall'ossessionata Julie in un tentativo di suicidio automobilistico che lascia cadavere lei ed irrimediabilmente sfigurato lui: i mesi di frustazione seguenti sembrano portare David verso un isolamento senza ritorno dai rapporti sociali. Poi Vanilla Skyprende ad alternarsi tra una realtà che si avvicenda tra un delicato sogno amoroso ed improvvise accelerazioni verso l'incubo: è in questa fase che Cameron Crowe imprime definitivamente al film una sterzata sentimentale incentrando sull'amore perfetto la costante brama onirica del protagonista, che sembra coinvolto nel frattempo in un discusso caso d'omicidio sul quale uno psichiatra dai modi paterni sta cercando di aiutarlo a ricordare i dettagli dimenticati. Come in Aménabar, la risposta è futuribile e si chiama Life Extension: Crowe purtroppo ci arriva non al ritmo di un claustrofobico thriller privo di punti di appiglio per lo spettatore, ma perdendo tempo a cercare l'impeccabile equilibrio estetico di ogni inquadratura, spargendo per la scena un numero imprecisato di dettagli (soprattutto simboli della cultura pop) - la copertina di un disco, una chitarra spezzata on stage o la locandina di un libro -, focalizzando l'amore in un cielo color vaniglia ispirato da un quadro di Monet e disseminando l'invito al risveglio ("Apri gli occhi") dell'originale in tutta la seconda parte del plot. Colonna sonora strepitosa (R.E.M., Peter Gabriel, Paul McCartney, Radiohead, Chemical Bros, Bob Dylan) ma spesso non in linea con le sequenze filmiche abbinate.

Vanilla Sky, regia di Cameron Crowe, con Tom Cruise, Penélope Cruz, Kurt Russell, Cameron Diaz, Jason Lee, Noah Taylor; sentimentale/fantastico; Usa; 2001; C.; dur. 2h e 15'

Voto 6½