In principio era Una strana coppia di suoceri, divertente commedia di Arthur Hiller datata 1979 di cui Matrimonio impossibile costituisce un remake aggiornato ai tempi e complessivamente dignitoso. La storia è tutta giocata sull’incontro-scontro tra due consuoceri caratterialmente agli antipodi nella settimana che precede la sontuosa messa in scena del matrimonio dei rispettivi rampolli, Melissa e Mark: Jerry, il padre della sposa, è un posatissimo podiatra di mezz’età, mentre Steve, il padre dello sposo, è un personaggio logorroico, esuberante, introvabile e misterioso, forse anche troppo per un venditore di fotocopiatrici. In realtà Steve è un dinamico agente della Cia sotto copertura, talmente innamorato della sua professione da essere stato un padre ed un marito spesso assente (non a caso è separato da una moglie che ancora lo detesta). Steve peraltro è in un momento cruciale della carriera: sta infatti rifilando un sommergibile nucleare russo allo scafato trafficante d’armi francese Thibodoux allo scopo di incastrarlo. Nonostante il periodo professionale assai teso, Steve cerca di impegnarsi a fondo per tenere nei giusti binari il rapporto con il tranquillo consuocero e consentire il regolare svolgimento della cerimonia: purtroppo la pressione dell’Fbi (che lo ritiene un cane sciolto e per giunta vagamente psicopatico) lo costringe a coinvolgere in una pericolosa missione top secret il buon Jerry con risultati esilaranti – il povero podiatra si guadagna persino lo scafato soprannome di “Cobra Muscoloso” –. Per fortuna il matrimonio andrà in porto esattamente nelle modalità private che gli inconsapevoli promessi sposi si auguravano. Matrimonio impossibile è una tranquilla commedia d’azione che procede a buon ritmo verso l’immancabile happy ending proponendo situazioni comiche a ripetizione, alcune perfino esilaranti, come il contrabbandiere omicida dalle inclinazioni omosex o la bella trovata del jet privato di Barbra Streisand ‘requisito’ per la missione. I due interpreti risultano ben assortiti, con un Michael Douglas in gran forma ed un Albert Brooks che ben lo supporta come spalla. Un divertente prodotto d’intrattenimento e nulla più, ma ben confezionato e con un’intrigante colonna sonora, impreziosita da un’interpretazione dal vivo di Get down tonight di KC and the Sunshine Band.

Voto 6+