Nella placida ed impeccabile suburbia di un campus universitario immerso nel verde del New England gli amici e colleghi Jack Linden e Hank Evans insegnano discipline collaterali (letteratura e scrittura creativa), nel tempo libero spesso fanno footing o si bevono una birra al pub dopo le lezioni. Terry, la moglie di Jack, madre e casalinga frustrata (quanto incapace), è la migliore amica di Edith, madre e casalinga frustrata (ma impeccabile). I quattro protagonisti de I giochi dei grandi di frequente passano le serate bevendo alcolici in serie ed ascoltando i dischi di gioventù in compagnia, fino a tarda notte, dopo aver messo i rispettivi pargoli a letto. In realtà nessuno di loro è realmente felice, ma tutti sembrano tali: entrambe le coppie versano in una tacita crisi sentimentale, Jack e Terry peraltro in più hanno problemi finanziari, mentre Hank coltiva sogni di tardiva gloria autoriale. In un quadro d'idilliaca ipocrisia suburbana affine ad American Beauty, capita che tra Edith e Jack sbocci una relazione adulterina fin troppo evidente: il marito tradito silenziosamente si adatta ad una situazione che in realtà finisce per semplificargli la vita - "E' più facile vivere con una donna che si sente amata" confiderà all'amico nel momento della chiarificazione -, mentre i rintocchi a morto di un amore moribondo spingeranno Terry tra le braccia di Hank, quasi forzatamente. Il chiasmo adulterino è destinato a sciogliersi in modalità diametralmente opposte quali la ricomposizione del focolare domestico e la rottura definitiva. Da due racconti di Andre Dubus il regista John Curran ha tratto un film di tradimenti incrociati marcato da un insostenibile nichilismo emotivo grazie alle misurate interpretazioni del quartetto di protagonisti. L'inizio intriga ma il ritmo latita e la storia non si 'accende' mai veramente. I giochi dei grandi si è aggiudicato i premio per la miglior sceneggiatura all'edizione 2004 del Sundance Film Festival.

Voto 7-