Colpevole d'innocenza
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L'ultimo film di Bruce Beresford è incentrato su un ordinario caso di errore giudiziario all'americana.La perfetta vita altoborghese della giovane Libby Parsons va letteralmente in frantumi in una sola notte, come spesso succede, all'apice della felicità, durante una romantica gita nella barca dei suoi sogni. Incriminata ingiustamente per l'omicidio di Nick, suo marito,la bella protagonista perde il figlio poi, in rapida successione, capisce di essere stata incastrata ed è costretta a sopportare un duro soggiorno in galera per sei lunghi anni, perché nessuno vuole crede alla sua innocenza e tutte le prove sembrano condannarla. Dietro le sbarreLibby riesce a salvare la sua sanità mentale soltanto pensando a ritrovare il figlio ed alla possibilità di vendicarsi senza subire alcuna pena: perché, secondo il sistema giudiziario americano, nessuno può essere processato per lo stesso crimine due volte e, per il governo degli Stati Uniti, Libby ha già ucciso suo marito. Appena uscita dalla prigione, sotto libertà vigilata, la giovane donna scatta alla ricerca del figlio perduto, mossa contemporaneamente da un comprensibile desiderio di vendetta: dovrà giocare d'azzardo e scappare per venire a capo dell'enigma, con l'ostinato Trevis, il suo ufficiale di custodia, a correrle dietro per fermarla.Beresford, già regista di A spasso con Daisy, orchestra a buon ritmoun thriller dalla trama abbastanza prevedibile: il dramma giudiziario che s'innesca turbando l'iniziale locus amoenus familiare è infatti un tema piuttosto frequentato dalla filmografia americana, compreso il classico scambio di persona fabbricato ad hoc dal cattivo di turno.Colpevole d'innocenza ha semmaiil merito di accelerare a fondo sul versante della sofferenza causata alla giovane protagonista: una madre che perde il figlio e finisce in galera per un omicidio non commesso, mentre la vittima si gode una nuova vita alle sue spalle.Quasi un telefilm prolungato, per certi versi, ma nel quale la suspense veleggia sempre ad ottimi livelli, fino all'happy ending telefonato, quasi consolatorio rispetto al calvario di sofferenze che lo precede.Bravi gli attori, soprattutto Tommy Lee Jones nel ruolo del cacciatore di fuggiaschi che già gli valse l'oscar ne Il fuggitivo.

Voto 6½