Il Direttore artistico Thierry Frémaux e il Presidente del festival Pierre Lescure, al suo primo mandato, sono fieri di presentare un
cartellone festivaliero di primo ordine a Cannes.
1854 film visionati, 49 titoli rivelati, 8 opere prime. Il concorso vedrà in gara diversi autori prestigiosi, come gli attesi Dheepan di Audiard e Marguerite et Julien della Donzelli, regista dell’acclamato La Guerra è Dichiarata. Ottima la selezione orientale con Jia, Kore- eda e soprattutto l'attesissimo The Assassin di Hou
Hsiao Hsien. Attenzione anche
a Yorgos Lathimos, Maiwen e Joachim Trier. La notizia più bella riguarda il nostro paese, che piazza in concorso ben tre opere, di tre registi molto apprezzati e attesi anche all’estero: Matteo Garrone, Nanni Moretti
e Paolo Sorrentino sono tutti e tre in concorso con Il Racconto dei Racconti, Mia Madre e Youth – Giovinezza, e insieme
hanno dichiarato: “Siamo felici e orgogliosi di rappresentare l’Italia in concorso al prossimo Festival di Cannes. Siamo consapevoli che è una grande occasione per noi e per tutto il cinema italiano.” Gli Stati Uniti, saranno presenti con The Sea of Trees di Gus Van Sant, che torna in concorso dopo 8 anni da
Paranoid Park ( L'amore che resta aveva aperto l'Un certain regard nel 2011), e
soprattutto Carol con Cate Blanchett, l'attesissimo
ritorno di Todd Haynes dopo Io non sono qui. Sorprese potrebbero arrivare da Macbeth con Cotillard e Fassbender, dall'opera prima ungherese Saul Fia di Nemes, da Michel Franco
con Cronic e soprattutto Guillaume Nicloux con The Valley of love, quinto titolo francese in
concorso con la coppia d’attori Isabelle Huppert e Gerard Depardieu. Nel
fuori concorso spicca il nuovo film d’animazione targato Pixar, Inside Out, Irrational Man di Woody Allen con Joaquin Phoenix ed Emma Stone e il super atteso Mad Max: Fury Road. Un certain regard brilla con le nuove opere di Minervini, Kyoshi Kurosawa, Brillante Mendoza, Apichatpong Weerasethakul e Naomi Kawase. La semaine de la critique è sempre una sezione aperta alle nuove leve
e qui spiccano Krisha dell’americano Shults e Mediterranea di Jonas Carpignano. Invece alla Quinzane du realisateur si possono vedere Green Room di Saulnier, e le nuove opere di Miguel Gomes, Philippe Garrel, Sharunas Bartas e Desplechin. Sarà un festival che non osa mettere autori emergenti in concorso, ma visto i titoli in lizza non possiamo dire
altro. La qualità delle proposte è vasta e il numero di autori presenti è notevole. Vedremo alla fine che festival sarà.
Voto
9
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