Magnolia
Berlino 2000: l’Orso d’Oro a Paul Thomas Anderson
Albergo nuovo, ospiti conosciuti. Berlino
entra nel 2000 alloggiando il suo Festival in un nuovo palazzo, sulla ricostruita
Potsdamer Platz, oggetto-feticcio della Berlino divisa, la Berlino terra di nessuno oggi
cancellata da un fiorire di grattacieli. Edizione di lustra vernice, e non solo per il
tondo numero 50, sotto il segno di un ritrovato pangermanesimo e con un testimonial
dapertura che della vecchia Potsdamerplatz aveva fatto un romantico set. Wim Wenders
ha aperto le ostilità con il suo magniloquente Milion Dollar Hotel. La poesia se
nè andata, forse, per sempre dalluniverso del regista tedesco che sforna un
kolossal ipotetico, cui non basta lappeal del soggettista Bono. Vince il cinema
americano, e a Berlino non è una novità. Paul Thomas Anderson aveva dimostrato, con Boogie
Nights, di reggere laffresco complesso, lintrecciarsi di storie, il
sovrapporsi dei piani allinterno di un universo così complesso come quello del
porno. In Magnolia, Orso dOro
2000, il mondo è quello della televisione, pieno di presentatori complessati e malati
terminali, di concorrenti di quiz televisivi arroganti e invidiose, di famiglie divise ed
atmosfere postatomiche nella S.Fernando Valley. Il tutto per centottantacinque minuti, con
un Cruise candidato allOscar
e il solito, grandissimo William H.Macy.
Zhang Yimou imbrocca largento, dopo loro veneziano, per un film, The Road
Home, sicuramente migliore di Non uno di meno. Ai tedeschi, in corsa anche con
il redivivo Thome (sempre alle prese con il sesso) e il veterano Schlöndorff, rimane un
doppio premio alle attrici del film di questultimo. Del resto, esaurita la miriade
di proiezioni che per dodici giorni hanno tenuto banco, rimangono la grande impressione
suscitata da Man On the Moon di Milos
Forman, e dalla performance di Jim Carrey
nei panni dello sfortunato funambolo Andy Kaufman: lOscar se ne è dimenticato.
Rimane il sorriso di Jeanne Moreau, festeggiata per una carriera dautore, e
laura di quello straordinario film che era, è e sarà Il cacciatore. E un
film italiano, Prime luci dellalba di Lucio Gaudino, già condannato dalla
critica frettolosa. Se non ora, quando ?
Voto
7½