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  01/05/2024 - 23:57

 

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L'amore probabilmente
Regia: Giuseppe Bertolucci
Cast: Sonia Bergamasco,Rosalinda Celentano, Fabrizio Gifuni, Teco Celio, Mariangela Melato, drammatico, Italia 2001, C
Dal nostro inviato al Festival di Venezia 2001

 




                     di Luca Rotella


E' un inizio intenso di espressività e di tensione drammatica quello che ci offre il nuovo lavoro di Giuseppe Bertolucci, dove Mariangela Melato nelle vesti di un insegnante di recitazione è alle prese con Sofia e Chiara, poco convinte dei ruoli da interpretare in "Casa di bambole" di Ibsen, personaggi che le due ragazze sentono così diversi da loro. E' l'avvio di un viaggio pericoloso, devastante, inquietante e rivelatore attorno alla sovrapposizione tra bugia e verità, nella vita come nel teatro e nel cinema. Sofia e Chiara che hanno i volti di una bravissima Sonia Bergamasco e di una delicata Rosalinda Celentano sono legate oltre che da una forte amicizia anche dall'amore che entrambe provano per Cesare,  impersonato dal promettente Fabrizio Gifuni, legato "ufficialmnte" a Sofia e "clandestinamente" a Chiara. Se l'indole di quest'ultima la porta a distinguere più marcatamente i confini tra finzione e realtà quella di Sofia tende a far emergere il suo narcisimo d'attrice, giocando abilmente e con astuzia con le bugie provocando il dolore dei suoi compagni. Inevitabile sarà la scoperta, proprio per mezzo di tale gioco, della relazione tra i due, così il mondo di Sofia crolla completamente ed ecco che il film prende la via di un "road movie" soprattutto metaforico nel quale si ritorverà dinanzi a solitudini, paure, amarezze, povertà e disillusioni. A due anni di distanza da "Il dolce rumore della vita", presentato sempre al Festival di Venezia, Bertolucci ritorna di nuovo a trattare il tema tra realtà e rappresentazione, questa volta però riesce meglio a tenere i fili di un progetto così ambizioso che seppur ha dei momenti di stanca o poco felici, può dirsi riuscito.Merito è soprattutto della cifra stilistica che il cineasta adotta:la macchina digitale;il mezzo elettronico dà a "L'amore probabilmente" una freschezza e una vitalità che sono complici di un meccanismo che come già detto è improntato sulla sovrapposizione, ecco quindi che sullo stesso schermo vediamo scorrere sia l'azione recitata che momenti  di "making of", dove gli attori interagiscono con il regista.Ma saranno poi reali frammenti di preparazione del film o pezzi di una sceneggiatura scritta ? Poco importa perché è proprio il senso di vertigine, l'effetto che vuole produrre Bertolucci che, non a caso fa, comparire tre  muse che hanno ispirato la sua produzione cinematografica: la già menzionata Melato, Stefania Sandrelli e Alida Valli di cui vediamo le immagini di "Eugenia Grandet" il film che Mario Soldati diresse nel 1946. Gli occhi dello spettattore si perdono in un groviglio frammentato esaltato da un montaggio serrato merito di Federica Lang e da un meraviglioso suono curato da Maurizio Argentieri.Una bella sorpresa ed un incoraggiamento per dare nuova linfa vitale, proprio in termini di linguaggio cinematografico,viene piacevolmente e un pò inaspettatamente da un regista di classe1947 e che ha già regalato film come "Oggetti Smarriti" e "Segreti segreti".

L'amore probabilmente, Regia di Giuseppe Bertolucci, con Sonia Bergamasco,Rosalinda Celentano, Fabrizio Gifuni, Teco Celio, Mariangela Melato, drammatico, Italia 2001, C.; dur. 1h e 47'

Voto 7 

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