Il Far East 2021 svela il suo cartellone, sotto gli occhi vigili dei due curatori storici: Sabrina Baracetti e Thomas Bertacche. Il festival arriva al suo ventitreesimo appuntamento tornando in presenza, e avrà come sale a disposizione i tre schermi del Visionario, i due del Centrale e perfino un’arena all’aperto di 400 posti, misure indispensabili per affrontare una fase pandemica ancora presente, nonostante la ripartenza. Se la rinuncia allo storico Teatro Nuovo Giovanni da Udine è comunque dolorosa, la sola idea di ritornare a occupare gli spazi in sala è un fatto positivo che porta ovviamente una ventata di ottimismo e voglia di cinema. Lo spazio online resterà attivo per permettere a chi non avrà la possibilità di raggiungere il Friuli di seguire la selezione del festival a distanza, ricorrendo allo streaming. Insomma, il FEFF reagisce alle difficoltà dell’ultimo anno e mezzo e cerca di trovare il modo di far godere la ricchezza della sua proposta a quante più persone possibili.
La vitalità dell'estremo oriente non si è mai fermata, e dimostra una libertà espressiva ancora oggi sorprendente e poco conosciuta e distribuita in occidente. I 63 titoli che compongono la ventitreesima edizione del festival provengono da dieci nazioni differenti: Cina, Corea del Sud, Indonesia, Filippine, Giappone, Hong Kong, Malesia, Myanmar, Taiwan, Thailandia, ma la parte del leone la fanno come d’abitudine Cina, Hong Kong, Giappone e Corea del Sud che da soli si accaparrano 35 titoli in concorso su un totale di 46. Tra i vari autori che faranno felici gli appassionati segnaliamo: Fruit Chan (Coffin Homes), Soi Cheang (Limbo), Zhang Yimou (Cliff Walkers), Ryusuke Hamaguchi (Wheel of Fortune and Fantasy), Shin Jung-won (Night of the Undead). Da non perdere l'omaggio al quarantaduenne cineasta sudcoreano Yoon Jong-bin, fondamentale quello al grande attore e regista filippino Eddie Garcia, deceduto due anni fa, e all’interno del quale si proietterà anche lo splendido At the Top di Ishmael Bernal. Due sono i classici restaurati da non lasciarsi sfuggire: Execution in Autumn di Lee Hsing e Suddenly in Dark Night di Go Yeong-nam. Udine non perde la sua carica di festival giovane e promettente e anche questa volta sarà una edizione effervescente e gioiosa, fatta di tante piccole e grandi scoperte all'insegna dell'oriente.
Voto
7 ½
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