Oramai il Covid ha condizionato il nostro modo di vivere e comunicare gli eventi, soprattutto ora che la cultura ha perso molte delle sue storiche sedi, dove la presenza umana dava vita a suoni, visioni ed emozioni. Ora, attraverso una diretta streaming su Facebook la direttrice esecutiva Mariette Rissenbeek ha introdotto l’edizione 2021, il 71° Berlinale che vedrà una prima parte online dal 1 al 5 marzo e una seconda parte dal vivo il prossimo giugno, dal 9 al 20 se le condizioni di contenimento del virus lo permetteranno.
Tra i 15 film in concorso quest’anno, ci sarà l’atteso Bad Luck Banging or Loony Porn del rumeno Radu Jude, affresco della Romania contemporanea con alla base una storia di revenge porn. All’Orso d’Oro concorreranno anche Hong Sangsoo con Introduction, Céline Sciamma con Petite Maman e Una Película de Policías di Alonso Ruizpalacios, già vincitore dell’Orso d’argento per la sceneggiatura con Museo – Folle rapina a Città del Messico.
11 titoli per per la Berlinale Special: si va da Best Sellers con Micheal Caine e Aubrey Plaza a French Exit con Michelle Pfeiffer e The Mauritanian di Kevin MacDonald con Jodie Foster, Shailene Woodley e Benedict Cumberbatch.
Ci saranno anche due sorprese musicali. Da una parte Tina di Dan Lindsay e T. J. Martin, documentario dedicato a Tina Turner, dall’altro Pietro Marcello con Per Lucio, dedicato a Lucio Dalla. Oltre a Marcello, altro rappresentante italiano a quella di Fabrizio Ferraro nella sezione Forum con La veduta luminosa, dedicato al viaggio di un regista e dell’assistente di un produttore assente all’interno della Foresta Nera alla ricerca dei luoghi del poeta Friedrich H?lderlin.Entrambi i documentari, che rappresentano l’Italia, sono coprodotti da Rai Cinema.
Rinnovatele sezioni Panorama e Encounters, introdotta nel 2020 e rivolta a dar spazio a sguardi inconsueti nel panorama cinematografico. A causa del Covid, l’organizzazione del festival, ha effettuato delle modifiche sul protocollo standard: la giuria di quest’anno non avrà un presidente e sarà composta da 6 registi che negli scorsi anni si siano aggiudicati un Orso d’Oro. Tra questi anche Gianfranco Rosi (Orso d’Oro 2016 con Fuocoammare) e il regista iraniano Mohammad Rasoulof che lo scorso anno ha vinto con There is No Evil; insieme a loro Navad Lapid, Adina Pintilie, Ildikó Enyedi e Jasmila Žbanic. La seconda novità del festival è l’assegnazione dei premi. Non ci sarà più la divisione di genere e quindi quelli che prima erano due premi si andranno ad unire in un solo Orso d’Argento: miglior interpretazione protagonista e miglior interpretazione non protagonista, volte ad una maggiore inclusività di genere. In un mondo per certi versi bloccato o assediato dal caos, la settima arte cerca di riogarnizzarsi per dare a tutti i noi una speranza o sogno visivo per un futuro meno incerto e maggiormente solidale ed empatico.
Voto
7
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