partner di Yahoo! Italia

Fizz - Idee e risorse per il marketing culturale !

Scanner - Cultura Opinioni Online
links redazione pubblicità info redazione@scanner.it


   


From Andy Warhol to Damien Hirst
The Revolution in Printmaking
Galleria dell’Accademia di Firenze
Riapre al pubblico
MACBA
Si rinnova con Gallery
Amedeo Modigliani
A 100 anni dalla nascita
Lady Be
I volti che hanno cambiato la storia
Le Secessioni Europee
Monaco Vienna Praga Roma
Bill Viola
Rinascimento elettronico
Punk
Le sue tracce nell'arte contemporanea
Stefano Bressani
Picasso Reloaded
Osvaldo Lamborghini
Teatro Proletario De Cámara

 


Ricerca avanzata

 

 

Arte Musica Libri Cinema Live Interviste Home Vignette Gallery Hi-Tech Strips Opinioni Gusto Ospiti TV

  20/04/2024 - 02:00

 

  home>arte > cult

Scanner - arte
 


Mario Schifano
America anemica
La mostra comprende 14 grandi dipinti realizzati dal 1962 al 1967, cento polaroid e oltre 200 fotografie del viaggio americano dell'artista (1970)
Al Palazzo Pigorini di Parma dal 3 maggio al 22 giugno 2008

 




                     di Camilla Pisani


A 10 anni dalla morte, Parma celebra l’opera di Mario SchifanoHoms, 1934- Roma, 1998), attraverso una breve retrospettiva allestita a Palazzo Pigorini, dal 3 maggio al 22 giugno. Ànaimìa, questo il cuore e il significato della mostra: paesaggi anemici, quelli di Schifano, una parte di America metallica e innaturale, fotografata da ogni prospettiva possibile, quasi a volerne frugare ogni angolo alla ricerca di un senso o di un’umanità, ricerca frenetica di contatto e insieme analisi chirurgica di una realtà cui non si appartiene, omogeneità vissuta come ammasso di corpi estranei, trapianto d’organi malriuscito, rigetto inevitabile. I 200 scatti americani, prodotti in occasione di un film mai realizzato sulla bomba A, appaiono come un’enorme distesa grigio ferro; i soggetti, dalle basi NASA al centro atomico di Los Alamos, sono simili tra loro: battiti di palpebre di un occhio stupito eppure disincantato, interessato ma quasi disgustato dalla desolante uniformità del reale, in cui unico accenno di vita sono gli occhi di Nancy Ruspoli (co-autrice, insieme a Tonino Guerra, del soggetto cinematografico mai venuto alla luce). Altro grigio, quello delle 100 polaroid raccolte in “Serie nudi” e “Serie ritratto”, attraverso cui l’artista “scopre” l’uomo, giocando con lo zoom, sostituendo l’obiettivo all’occhio. Ed è in virtù di questa sostituzione che si muove tutto il discorso figurativo di Schifano: le enormi tele gocciolanti di colori fluo, gli schermi televisivi stilizzati e i grandi spazi colorati, vuoti come interrogativi insolubili, sono i simboli di un distacco siderale dalla contingenza, dell’impossibilità di osservare il mondo senza filtrarlo, della necessità di porre uno schermo tra se stesso e il resto. Esponente della pop art italiana, l’erede di Andy Warhol ci spiega, tramite gocce di colore e lamine metalliche, che dal confronto con l’uomo delle factories, una sola può essere la lezione: a parità di sperimentazione e ricerca dello stupore, i due sono l’uno l’opposto dell’altro. Se per Warhol lo schermo è strumento di contatto e di focalizzazione estrema dell’oggetto osservato, espressione di voyeurismo ed esibizionismo portati al massimo grado e focus dissacrante, per Schifano lo stesso schermo ha come fine essenziale il distacco, la lontananza dal circostante, l’evidenza del dissenso, la descrizione annebbiata di un mondo negativo ma sostanzialmente innocuo, in cui l’unica speranza di salvezza è il disarmo di sé, l’allontanamento per cui non esiste perdita.

(per info:: 0521/218338. La mostra resterà aperta dalle 10.00 alle 19.00 tutti i giorni escluso il lunedì.)

Voto 8 

        Invia Ad Un Amico

© Copyright 1995 - 2010 Scanner