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  26/04/2024 - 16:34

 

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Charles Ortega E Carlo Sassi
L'arte come affinitą
Uniti dall'Amicizia e dall'Arte
Mostra allestita da Angelo Luciano Faienza, in collaborazione con il Comune di Cortona, a Palazzo Casali dal 10 al 18 gennaio 2004

 




                     di Enrico Zoi


Io e Charles Ortega ci siamo conosciuti venticinque anni fa a casa del pittore Enzo Bianciardi, a Siena, per incontrarci di nuovo poi a Follonica, in occasione di alcuni meetings fra artisti, e trascorrere, qualche tempo dopo, una fine dell'anno in Costa Azzurra, a casa di Ortega. Charles mi ha fatto in seguito visita più volte e, negli anni Ottanta, ha curato l'allestimento di una mia mostra nella Magione dei Templari di Poggibonsi. Nel 1987, è venuto anche al mio matrimonio. Poi, negli ultimi anni '90, le vicende della vita ci hanno fatto un po' mancare tempi e modi per vederci, finché, pochi mesi fa, grazie anche all'interessamento di Angelo Luciano Faienza, ci siamo come ritrovati, non senza un po' di rimpianto per il fatto che la differenza di età e le circostanze della vita non ci abbiano permesso di fare molte più cose divertenti e piacevoli insieme, né di condividere in una creazione artistica la nostra forte affinità, perché Ortega è una persona delicata e sensibile, un grande artista dallo spirito giovanile. Resta, in ogni caso, la gioia di poter esporre insieme, come in occasione della mostra cortonese di gennaio, un'iniziativa che colma in parte i vuoti di un rapporto artistico ed umano comunque pieno e di alto livello."

Così Carlo Sassi racconta la sua amicizia con Charles Ortega e la genesi della bella mostra che si terrà a Cortona e che va sotto il titolo di Uniti dall'Amicizia e dall'Arte: Charles Ortega (Dipinti e disegni)-Carlo Sassi (Sculture e grafica), mostra organizzata ed allestita da Angelo Luciano Faienza in collaborazione con il Comune a Palazzo Casali dal 10 al 18 gennaio 2004, con inaugurazione sabato 10 gennaio, alle 16.30. L'esposizione sarà aperta fino al 18 gennaio tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18, meno il 12 gennaio, turno di riposo. Alcune opere di Ortega, tuttavia, sono già visibili a Cortona, in una gustosa 'pre-visione' allestita presso le cantine rinascimentali di Palazzo Cattani, oggi raffinato ristorante con il nome di Hostaria La Bucaccia.

Ma vediamo in dettaglio chi sono i due artisti protagonisti di questo, che è un autentico evento.

Nato ad Orano (Algeria) nel 1925, ma di origine spagnola, Charles Ortega vive oggi tra la Francia e la Toscana, per l'esattezza sulle colline circostanti Firenze, a Bagno a Ripoli. Amico di Pablo Picasso, Anthony Quinn, Gerard Depardieu, Pierre Cardin, Alberto Sordi e di molti altri intellettuali ed artisti contemporanei, nonché di un campione memorabile del ciclismo, quale Gino Bartali da Ponte a Ema, il Maestro algerino è uno dei maggiori artisti del Novecento, della stessa 'famiglia' di Braque, Chagall, Matisse, Miro, Dalì e Picasso. Famose le sue Marine, la serie di quadri dedicata al Maggio '68 o quella delle sensuali Frissonnantes, come pure il ciclo dell'Orientalisme, le Nature morte, i Ritratti (Brigitte Bardot, Jean Marais, Pierre Cardin, Jean-Claude Brialy, Anthony Quinn, Charles De Gaulle, ecc.), le splendide Vetrate, le luminose Craies, e poi la Tapisserie, le Tauromachie, le Ceramiche e porcellane, le inquietanti Nourritures Terrestres...

Due gli episodi che, a nostro avviso, segnano l'esistenza e l'arte di Ortega e ce li racconta lui stesso, in una sequenza narrativa dove l'estrema sintesi rende bene l'idea di quanto tagliente sia stato il primo, drammatico evento, e di come il secondo abbia non placati il suo animo e il suo estro, bensì indirizzati verso gli alti lidi espressivi che ha raggiunto negli anni successivi: "Dipingevo fin da molto giovane, ma un episodio merita di essere raccontato. Durante la guerra fui fatto prigioniero in Germania, deportato a meno di vent'anni in campo di concentramento, a Mathausen. Lì ho passato due anni, lì i nazisti mi hanno picchiato e bruciato le mani volendo così impedirmi di dipingere ancora, ma non ci sono riusciti, perché l'arte è comunque più forte della violenza. Infine, sono riuscito a scappare a Bruxelles e poi a Parigi da mia madre e mio padre. Da allora ho cominciato a dipingere davvero e a lavorare tranquillo. Fu in quel periodo che incontrai Picasso: stavo molto tempo con lui e guardavo quello che faceva. Allora vivevo a diciotto chilometri da Cannes, dove Picasso aveva comprato una casa e mi aveva invitato, proprio perché seguissi il suo lavoro e imparassi. Sono stato lì diversi mesi e piano piano anche la mia pittura è arrivata".

"Lungo tutto l'arco della sua attività artistica, che si svolge ampia per più di sessanta anni - scrive il critico Gilberto Madioni, interprete 'ufficiale' della mostra -, Ortega è rimasto ancorato al suo sicuro e formidabile istinto, alla qualità del suo temperamento, che fuori di ogni oscillazione e perplessità, sempre lo porta verso un unico e concreto problema squisitamente pittorico: la luce. Non una luce astratta o emblematica, non una presenza magica e metafisica, ma una luce vera e ottima le che in una continua variazione di quantità cade nelle cose per rivelarle nel loro flusso esistenziale: luce-colore, come strumento di rivelazione del contingente, sonda infallibile del mutevole mondo delle apparenze, dimensione di quella nuova poetica dell'hic et nunc che egli istintivamente inaugura nel campo delle arti figurative".

Carlo Sassi nasce ad Altavilla Silentina nel '48. Cardiochirurgo, scultore e pittore, vive da sempre a Siena. Numerose sono le opere artistiche cui ha dato vita (bassorilievi in marmo, pietra serena e bronzo si trovano presso il Policlinico Universitario 'Le Scotte' di Siena, ma pure molte delle chiese senesi contengono sue sculture 'sacre'). Negli ultimi anni, la sua attività artistica è in costante crescita. La grande statua monumentale dedicata a Santa Caterina da Siena, opera in bronzo, rappresenta una delle sue creazioni più significative: oggi la si può ammirare a lato della celebre Rocca a Tentennano nel Parco Naturale della Val d'Orcia. Suo è anche il grande monumento a Salvo D'Acquisto, in travertino, dell'altezza di tre metri. Fra le sue opere principali vari bozzetti in bronzo per la realizzazione del Cavallo del Palio di Siena. Molte sono le personali e le collettive allestite in varie parti d'Italia.

Ha scritto di lui ancora Madioni: "Cardiochirurgo, Sassi alterna l'attività quotidiana in camice bianco e sala operatoria all'altra della scultura con grafica e pittura preparatoria. Del resto, la capacità di eseguire interventi sui grossi e piccoli vasi e sul cuore non solo è dovuta alla pratica e allo studio, ma è al tempo stesso affidata alla grande fantasia ed al genio del chirurgo, così come avviene con l'arte. Il maestro senese non appena lascia il bisturi, lo si può trovare nel suo studio alle prese con il marmo, creta da plasmare, travertino, per dare vita a quelle forme (suoi elementi preferiti le figure) che egli affronta forte della conoscenza dell'anatomia umana. Una trasformazione totale quella di Sassi, quasi da Dottor Jekill a Mr. Hyde, due personalità diverse, accomunate da una grande dote, la pazienza e il grande amore per ciò che egli fa e per ciò che egli affronta. E se nella sala operatoria cerca, riuscendoci, di salvare la vita al suo prossimo, in arte Sassi rianima la creta, la carezza, la trasforma, dando vita a personaggi, siano uomini, donne o animali, facendo riferimento ad episodi legati alla classicità, sia essa profana che sacra, con una creatività e fantasia che non ha uguali".

Due mondi, due anime e due creatività si incontreranno, quindi, a gennaio a Cortona, due 'convergenze parallele' dell'arte unite dalle affinità umane che legano i due Maestri e fanno delle loro opere la firma di una lezione di vita.

Voto 7 + 

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