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  26/04/2024 - 07:29

 

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Jeff Koons
Shine
Tra splendore e bagliore, essere e apparire
A Firenze, Palazzo Strozzi dal 2 ottobre 2021al 30 gennaio 2022

 




                     di Giovanni Ballerini


Da Jeff Koons a Donatello, 2022
Jeff Koons. Shine


"Abbiamo lavorato diversi anni per realizzare a Palazzo Strozzi questa grande mostra su Jeff Koons, una delle figure più significative dell’arte contemporanea a livello globale – dichiara Arturo Galansino, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi -. Con shine continuiamo la nostra sequenza di esposizioni dedicate ai maggiori protagonisti dell’arte contemporanea”.
Dal 2 ottobre 2021 al 30 gennaio 2022 Palazzo Strozzi ospita una nuova grande mostra dedicata a Jeff Koons, una delle figure più importanti e discusse dell’arte contemporanea. A cura di Arturo Galansino e Joachim Pissarro, la mostra porta a Firenze una selezione delle più celebri opere di un artista che, dalla metà degli anni Settanta a oggi, ha rivoluzionato il sistema dell’arte internazionale. Sviluppata in stretto dialogo con l’artista, la mostra Jeff Koons . Shine ospita prestiti provenienti dalle più importanti collezioni e dai maggiori musei internazionali, mettendo al centro e assumendo come originale chiave di lettura dell’arte dell’artista nato nel 1955 a York, Pennsylvania, il concetto di shine, di una lucentezza intesa come gioco di ambiguità tra splendore e bagliore, essere e apparire. “Per la prima volta si indaga un aspetto unico e caratteristico dell’arte di Koons, quello legato alla riflettenza e alla luce – sottolinea Galansino -. Lo Shine, che dà il titolo all’esposizione, è il principio chiave delle sculture e dei dipinti esposti all’interno della severa architettura quattrocentesca di Palazzo Strozzi, in un dialogo essenziale tra le forme platoniche delle opere e la regola aurea di un contenitore perfetto. Realizzare a Firenze una delle più importanti mostre di Jeff Koons significa pensare alla città come a una moderna capitale culturale, in grado di partecipare in modo attivo all’avanguardia artistica del nostro tempo”.
Autore di opere entrate nell’immaginario collettivo grazie alla capacità di unire cultura alta e popolare, dai raffinati riferimenti alla storia dell’arte alle citazioni del mondo del consumismo, Jeff Koons con le sue innovative sculture e installazioni mira a mettere in discussione il nostro rapporto con la realtà, ma anche il concetto stesso di opera d’arte. Le opere dell’artista americano pongono lo spettatore davanti a uno specchio in cui riflettersi e lo collocano al centro dell’ambiente che lo circonda. Come afferma lo stesso Koons: “Il lavoro dell’artista consiste in un gesto con l’obiettivo di mostrare alle persone qual è il loro potenziale. Non si tratta di creare un oggetto o un’immagine; tutto avviene nella relazione con lo spettatore. È qui che avviene l’arte”.
Protagoniste della mostra fiorentina sono opere che raccontano oltre 40 anni di carriera, dalle celebri sculture in metallo perfettamente lucido che replicano oggetti di lusso, come il Baccarat Crystal Set (1986) o gli iconici giocattoli gonfiabili quali i celebri Rabbit (1986) e Balloon Dog (Red) (1994-2000), fino alla re-interpretazione di personaggi della cultura pop come Hulk (Tubas) (2004-2018), o alla re-invenzione dell’idea di ready-made con l’utilizzo di oggetti di uso comune come One Ball Total Equilibrium Tank (Spalding Dr. JK 241 Series) (1985).
“Jeff Koons insiste spesso sulla dimensione umana del suo ruolo di artista – afferma Joachim Pissarro, curatore della mostra –. In effetti, è corretto dire che il lavoro di Koons colpisce e influenza l'umanità, noi tutti, nella diversità di ciascuno. C'è qualcosa di immediatamente coinvolgente nel lavoro di Jeff Koons, qualcosa che parla al nostro cuore in profondità. Tuttavia, la sua opera è tutt'altro che facile. Il suo impatto è diretto e potente, ma i livelli di significato, le complessità e la ricchezza del suo lavoro sono inesauribili”.

Voto 8 

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