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  27/07/2024 - 05:43

 

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Fabrizio Plessi
Emozioni Digitali
Uno dei più importanti artisti italiani di videoarte
Dal 22 settembre al 18 novembre 2022 a Tornabuoni Arte, Lungarno Benvenuto Cellini 3 Firenze

 




                     di Giovanni Ballerini


"Mentre tutti dipingevano o facevano sculture, io pensavo a come il canale televisivo si potesse plasmare, grazie ai suoi pixel e alla sua immateriale consistenza”.
Mercoledì 21 settembre 2022 è stata inaugurata l’istallazione sulla facciata di Palazzo Bartolini Salimbeni, sede della Collezione Roberto Casamonti, con un’opera site specific realizzata dall’artista Fabrizio Plessi, realizzata in collaborazione con le Gallerie degli Uffizi, prevede la presenza di quattro video posti all’interno delle nicchie della facciata che in epoca passata ospitavano le sculture delle quattro stagioni (fino al 30 marzo 2023).
“Il progetto di Palazzo Bartolini Salimbeni - dichiara Roberto Casamonti - e` per me molto significativo, in quanto evidenzia ulteriormente le motivazioni che mi hanno spinto a realizzare la mia stessa Collezione e successivamente ad aprirla al pubblico: l’idea cioè di condividere l’arte, di riportare nelle strade e nelle piazze un rinnovato senso estetico, una nuova vitalita` offerta al nostro sguardo in grado di rigenerare l’attitudine conoscitiva”.
Dal 22 settembre al 18 novembre 2022 apre nello spazio espositivo fiorentino di Tornabuoni Arte, in Lungarno Benvenuto Cellini 3, la mostra Emozioni digitali, dedicata a Fabrizio Plessi, uno dei più importanti artisti italiani di videoarte.
L’esposizione dedicata all’artista, nato a Reggio Emilia nel 1940, raccoglie oltre trenta lavori dai progetti dagli anni Settanta agli anni Novanta, fino alla produzione video più recente dell’artista, considerato un pioniere, tra i primi a sperimentare la materia digitale in Italia. Lo chiamavano l’aborigeno del digitale, ma Plessi, che vive e lavora tra Venezia e Palma di Maiorca e ha partecipato ad importanti rassegne come Documenta di Kassel e a quattordici edizioni della Biennale d’Arte di Venezia, ha saputo coniugare natura e artificio, arte e tecnologia, dando vita a creazioni poetiche di grande impatto evocativo, dove ricorrono costantemente gli elementi primordiali quali l’acqua, il fuoco, i fulmini, la terra, in un flusso inarrestabile di immagini.
“Mi confronto con delle vie nuove ogni volta, e questa via del digitale, che ai miei tempi chiamavamo elettronica, è sempre stata sempre per me un modo di dare vita alla materia”.
Al piano superiore della galleria Tornabuoni vengono esposti alcuni progetti su carta degli anni Settanta, con disegni e immagini ricchi di annotazioni, che testimoniano quanto il lavoro di Plessi sia sempre basato su una metodologia e uno studio rigorosi, attenti alla tradizione del disegno manuale. Al piano inferiore, la mostra prosegue con i lavori video più recenti, divisi per temi, in una sequenza che restituisce agli spettatori l’essenza degli elementi ritratti: dalla fluidità e la forza dell’acqua che scorre e travalica i perimetri tangibili dell’opera, al bagliore dei lampi che illuminano brevemente il buio della notte, all’incandescenza del fuoco che si manifesta anche nelle striscia segnata dal passaggio della lava. A queste installazioni, si aggiungono anche quelle regali delle “Cascate d’oro”, visioni che recuperano la preziosità dell’arte antica, così come la serie “Mosaico”, dove la tradizione artistica della tecnica a tasselli dorati acquista una resa visiva estremamente contemporanea. Plessi usa la tecnologia come materia da plasmare, così come uno scultore farebbe con il marmo e, come sottolineava Achille Bonito Oliva, “gioca con tematiche complesse come il rispecchiamento ed il doppio, il narciso e la memoria, con la produzione di immagini sofisticate capaci di evocare per il loro virtuosismo la sprezzatura” manierista.
Tornabuoni Arte presenta anche una sezione dedicata agli NFTs, una collezione che l’artista ha creato di recente, i cui soggetti rimangono quelli della Natura, e che completa la sua produzione artistica. Nel catalogo, a cura di Tornabuoni Arte, che accompagna l’esposizione, oltre ai testi di Serena Tabacchi e Sonia Zampini sono ripubblicati L’arte di Fabrizio Plessi di Achille Bonito Oliva, tratto dalla mostra Plessi Videocruz al Museo Espanol de Arte Contemporaneo, Madrid, 1990, e The Art of Fabrizio Plessi di John G. Hanhardt, scritto per la mostra Fabrizio Plessi, Guggenheim Museum Soho, New York, 1998.

Voto 7 ½ 

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