Surrealismo e magia
La modernità incantata
Da Giorgio de Chirico a Max Ernst, da Leonora Carrington a Remedios Varo, venti surrealisti in mostra con una sessantina di opere
Alla Collezione Peggy Guggenheim, Palazzo Venier dei Leoni a Venezia dall’8 maggio al 13 settembre 2021 e dal 2 ottobre 2021 al 16 gennaio 2022 al Museum Barberini di Potsdam
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Nel rispetto delle norme contenute nel DPCM del 3 novembre, la Collezione Peggy Guggenheim è chiusa dal 5 novembre al 3 dicembre 2020- Ma, fra le altre attività, prosegue la programmazione delle mostre. La prossima che viene ospitata al Palazzo Venier dei Leoni (Dorsoduro 701, I-30123 Venezia) è Surrealismo e magia. La modernità incantata, l’esibizione a cura di Gražina Subelyte che movimenterà gli spazi della Peggy Guggenheim Collection dall’8 maggio al 13 settembre 2021. Una sessantina di opere provenienti da prestigiosi musei internazionali si concentrano a Venezia per dare vita alla prima grande mostra interamente dedicata all’interesse nutrito dai Surrealisti per la magia, la mitologia e l’esoterismo. Da un punto di vista cronologico, l’esposizione spazia dalla pittura metafisica di Giorgio de Chirico, datata intorno al 1915, all’iconico dipinto di Max Ernst La vestizione della sposa, del 1940, all’immaginario occulto delle ultime opere di Leonora Carrington e Remedios Varo. La mostra, organizzata dalla Collezione Peggy Guggenheim con il
Museum Barberini a Potsdam , si sposterà successivamente proprio a Potsdam, dal 2 ottobre 2021 al 16 gennaio 2022, stavolta con la curatela di Daniel Zamani, curator del Museum Barberini a Potsdam.
Surrealismo e magia. La modernità incantata propone alcune creazioni di una ventina di artisti, tra cui, oltre i già citati Giorgio de Chirico, Max Ernst, Leonora Carrington e Remedios Varo, ricordiamo Victor Brauner, Salvador Dalí, Paul Delvaux, Maya Deren, Leonor Fini, René Magritte, Maria Martins, Roberto Matta, Wolfgang Paalen, Kay Sage, Kurt Seligmann, Yves Tanguy e Dorothea Tanning.
Artisti in linea con il Manifesto del Surrealismo, pubblicato nell’ottobre del 1924, lo scrittore francese André Breton, che nelle loro opere surrealiste attingono a piene mani alla simbologia esoterica e alimentano la tipica nozione dell’artista come alchimista, mago o visionario.
La mostra è accompagnata da un ricco catalogo illustrato (Prestel, 2021), con saggi di Susan Aberth, Will Atkin, Victoria Ferentinou, Alyce Mahon, Kristoffer Noheden, Gavin Parkinson, Gražina Subelyte, e Daniel Zamani.
La mostra è resa possibile grazie a Manitou Fund. Con il sostegno di Lavazza, Institutional Patron, Collezione Peggy Guggenheim. I progetti educativi correlati all’esposizione sono realizzati grazie alla Fondazione Araldi Guinetti, Vaduz.
Voto
8
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