Non è sempre facile emulare modelli ritenuti inattaccabili e irraggiungibili. Ancora più difficile se il processo passa attraverso una matura attenzione prestata alla propria identità culturale. Ebbene Un posto al sole, prima soap opera made in Italy, che Raitre manda in onda nella fascia preserale, è riuscita a superare anche le più rosee aspettative.
Ambientato a Napoli nella suggestiva e romantica cornice della collina di Posillipo, racconta delle vicende degli inquilini di Palazzo Palladini e del loro simpatico portinaio, Raffaele: Giò, Franco, Assunta, Guido che abitano nella Terrazza, la famiglia Poggi, i fratelli Palladini, la dottoressa Ornella Bruni e sua figlia Viola, il perfido Riccardo Ferri e Silvia, proprietaria del bar Vulcano, l'abituale ritrovo dei protagonisti e dei turisti di passaggio, con suo marito Michele, ogni giorno alle prese con le gioie ed i dolori legati alla convivenza, ai rapporti generazionali, alla disoccupazione, alle cattive compagnie, ai fantasmi del passato e ai piccoli segreti e compromessi che la vita ci riserva per rendere gli uomini partecipi di un gigantesco giuoco delle parti.
Nota di merito degli sceneggiatori è infatti la semplicità e la leggerezza con le quali certe storie vengono raccontate pur non tralasciando l'aspetto meno ludico o più spietato della realtà.
Buona inoltre la scelta degli attori, capaci e piacevoli, dove su tutti brilla un assai divertente Patrizio Rispo, dotato sul piccolo schermo di vita propria e capace di restituire il buonumore alla folla di affezionati che quotidianamente acclama con il cuore e con la forza del telecomando i suoi beniamini.
Voto
6 ½