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Sanremo 1999
Il festival della canzone
Fasti e diSastre di (non) essere a Sanremo
Un Fazio damascato sotto gli affreschi e lo scalone

 




                     di Riccardo Ventrella


Alla televisione si vede tutto, diceva mia nonna. Che non era Beniamino Placido, ma usava del buon senso. Così, niente Teatro Ariston, niente kermesse, niente sale stampe, solo la comodità del diciotto pollici nella stanzetta. Se lo merita questo Festival di mezz'età ;, nei ritmi della prima serata. Conduzione a basso regime, quella di un Fazio damascato sotto gli affreschi e lo scalone, che ha tenuto a smussare ogni spigolo nell'ansia di un buonismo universalistico. Ines Mentadent Sastre ride (alla Sorbona devono aver commesso una svista) ma sfigura al confronto con la scioccona Casta dello scorso anno. Se non altro, è ben vestita, merce rara sul palco della prima serata. Lucianone sonnecchia, forse pensando alla Nicolettona, e sembra sempre sul punto di girare uno spot di tortellini; Teocoli invece pare Edgar degli Aristogatti, o uno che ha preso lo smoking a noleggio. Il vero peggio lo hanno dato i guardaroba dei cantanti: dov'è finita l'inventiva pruriginosa di Anna Oxa? Spiccano per belluria il completino-palletta di Natale di Mariella Nava (una che nemmeno per sbaglio si vestirebbe bene), la giacca rosa porcellino di Tozzi, la mise probabilmente punk (con guanto da falconiere) di Irene Grandi e il pantalone guasto alla lavatrice della miracolata Trovato. Carmen Consoli, dopo un'attenta lettura di Quattroruote, ha optato per un'acconciatura "paracarro", con la calotta cranica rossa. Gran successo per l'esistenzialismo in nero, tra gli uomini. Al movimento hanno aderito Morandi, Bersani, Minghi e Masini (con barba alla Bergman). Premio simpatia alla giacca Sgt.Pepper di Max Gazzè. lui sì che ne sa qualcosa. L'abito-copridivano non manca mai, a Sanremo. Questa volta l'hanno venduto a Mietta. Impossibile discernere se fosse peggiore l'effetto del vestito, o della canzone. Già, ci è sembrato di sentire delle canzoni. Predomina la linea world music-elettronica-William Orbit, con tanti suoni sintetici e ritmi sincopati. Va poi a finire che la giuria demoscopica, forse abbandonatasi sui tasti per il voto, preferisca un latineggiante-partenopeo, come nel pezzo di Gerardina Trovato Gechi e vampiri, o un rockeggiante chitarristico, La tua ragazza sempre di Irene Grandi alla quale Vasco Rossi e Gaetano Curreri si sono dimenticati di aggiungere il testo. Samuele Bersani si conferma invece le sue grandi capacità di scrittura, già evidenziate nel bellissimo Giudizi universali. Replay non avrà fortuna, nei vari poll, ma rimane la cosa più bella sentita nel primo confronto. Il pezzo di Morandi, tipicamente sanremese e neppure troppo ramazzottiano, guadagnerà nell'arco delle tre esecuzione mentre è effettivamente interessante l'esibizione dei Matia Bazar, provvisoriamente votata al terzo posto, gruppo ridotto da abbandoni e lutti ad un formazione diversissima dal passato. Alice si è impelagata in una canzonaccia, e con tutto il trucco che ha indosso è difficile che riesca a muovere la mascella adeguatamente. Dispiace che nelkla stessa situazione sia finito lo stimato Gigi D'Alessio, che vale molto di più del brano che ha nella borsa. Due petizioni, per finire, sinceramente sentite. Un referendum per abolire gli Avion Travel, che con l'aria dei primi della classe rifanno tutte le volte lo stesso pezzo, e un altro per laringectomizzare Jovanotti, prima che continui ad appiopparci qualsiasi cosa gli passi per la testa: non gli basta cantare ?

Voto 6 

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