A volte vorremmo che certe storie non smettessero mai di essere raccontate. Quella che sto per proporvi, è una di queste.
Siamo al Pronto Soccorso del Policlinico Universitario di Chicago e alle storie drammatiche e toccanti dei pazienti che si avvicendano nelle camere destinate al trattamento delle emergenze, si affianca la possibilità da parte nostra di osservare la forza e la tenacia di un' équipe medica di tutto rispetto: il dottor John Carter ( Noah Wyle ) che, nel corso delle sette stagioni che ci separano dall'episodio pilota, abbiamo avuto modo di osservare nella sua crescita come uomo e come medico; il dottor Mark Green ( Antony Edwards) e la dottoressa Kerry Weaver ( Laura Innes), i punti di riferimento del reparto; il dottor Peter Benton ( Erique La Salle) e la dottoressa Elisabeth Corday ( Alex Kingstone) due chirurghi di grandi capacità, e ancora la dottoressa Jing -Mei ( Ming-Na), il terribile dottor Robert Romano ( Paul Mccrane), la dottoressa Cleo Finch ( Michael Michele), il dottor Dave Malucci ( Erik Palladino), la dottoressa Abby Lockhart ( Maura Tierney), il dottor Luka Kovac (Goran Visnjic), oltre ad un nutrito gruppo di infermieri, paramedici ed assistenti che condividono con loro il fascino e la paura del cercare di salvare ogni giorno, giorno dopo giorno, delle vite umane.
Nelle scene, affidate ad una grandiosa regia, assistiamo accanto alla crescita professionale, al rafforzarsi dei legami di stima, amicizia e solidarietà tra i membri dello staff, che non scade mai nel patetico, o nel noioso, o nell'irriverente.
Il segreto di E. R. ( che sta per Emergency Room ), che Raidue manda in onda il martedì sera in prima serata, è raccolto in una sapiente miscela di umanità che circonda le storie narrate, e un'ottima interpretazione, resa da un cast di attori in gamba e tenaci. Questi infatti sanno rendere i personaggi e le emozioni da loro provate così vicine al vissuto esperienziale dello spettatore, da farlo apparire rapito e coinvolto dalle vicende, al punto di arrivare a sperare che quegli uomini e quelle donne esistano davvero da qualche parte del mondo reale, e che quelle storie che scorrono sullo schermo, di fronte ai suoi occhi, in quel determinato momento, non esistano solo racchiuse nelle pareti della sua mente.
Voto
9