Sono ormai trentacinque anni che Il Re del Terrore. assalta le nostre edicole, narcotizza il giornalaio, poi prende le sue sembianze con le sue diaboliche maschere e irretisce bambini, adolescenti ed adulti coi suoi preziosi albi e l'aiuto di Eva Kant.
A nulla valgono i tentativi fatti dall'infaticabile ispettore Ginko di catturarlo; anzi, il povero poliziotto, nonostante i trentacinque anni di servizio svolto ai massimi livelli non ha fatto la benché minima carriera ed è sempre ispettore invece di essere questore o almeno commissario.
Questa volta poi Diabolik l'ha fatta grossa. Con un fumettone di 180 pagine si impone di prepotenza nelle edicole e mette in crisi gli scaffali dei collezionisti abituati all'albetto tascabile.
Sono poche le persone sopra i dodici anni che non conoscono il Re del Terrore; che possono dire, vergognandosi, di non aver mai letto nemmeno una sua storia.
Provate a pensarci per un attimo, le sorelle Giussani hanno sfornato centinaia di avventure usando solo tre personaggi e mezzo e la coerenza imposta dal carattere di ognuno di questi eroi di carta, le ha costrette ad uniformare le trame e le situazioni createsi nella serie. Eppure uno degli elementi che hanno contribuito al successo del fumetto è proprio questo: una sorta di abitudinarietà nelle vicende, un rassicurante dejavu che tranquillizza il lettore.
Le storie poi sono auto conclusive, e se si eccettuano i numeri iniziali non c'è collegamento tra un albo e l'altro. In altre parole, non c'è bisogno di avere la collezione completa per gustarsi una rapina strepitosa o una fuga rocambolesca.
Inoltre. alcuni temi ricorrono periodicamente. Si tratta dell'arresto di Diabolik, della sua morte o del sospetto da parte di Eva di una sua infatuazione per un'altra donna. In questo: Gigante estivo ritroviamo i primi due: l'inafferrabile criminale viene catturato e giustiziato, ma sarà mai possibile?
Un saggio sulle maschere ed un affettuoso articolo su Diabolik e il mare, scritti da Angela Giussani, aprono e chiudono un volume che per un trentenne come me, rappresenta un vero tuffo nell'adolescenza.
Voto
7
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