Burns ha ideato Black Hole nel 1994, ed è composta di ben tre volumi. Il tutto a inizio negli anni sessanta, e vede come protagonista Robert Facincani, giovane baldanzoso che in una festa conosce la giovane Chris Rhodes, e tra i due nascerà una pulsione irrefrenabile. Dopo quella notte, per i due protagonisti comincerà il viaggio nell'incubo, dove verranno a conoscenza di un mondo popolato da freak. Molto importanti sono i sogni, che aprono delle porte nel subconscio, mettendo in risalto gli stati d'animo dei due ragazzi. Un mondo psichadelico, che ha i contorni di un horror adolescenziale, visto che questa misteriosa epidemia che si trasmette per via sessuale è una metafora dell'Aids e causa mutazioni genetiche. La gravità crescente di questo male, che porta all'esclusione delle vittime, si manifesta attraverso un desiderio irrefrenabile di sesso, che serpeggia sotto forma di clandestinità. L'orrore del sesso, porta a conoscenza della difficoltà di accettare il corpo e la conoscenza di esso, che sembra essere il punto di unione che lega Burns a Cronenberg e il suo cinema. La penna del disegnatore americano, ci catapulta tra le tavole con uno stile asciutto, capace di un disegno calibrato nelle giuste forme e proporzioni, che rendono palpabili le sensazioni dei personaggi. La narrazione si avvale di un montaggio alternato, che si passa senza nessuna soluzione di continuità dal sogno al racconto, catturando l'attenzione del lettore in ogni momento. Un primo volume da avere assolutamente, per scoprire questo capolavoro tenuto nascosto da troppi anni agli occhi del lettore italiano.