Divertentente e arguto, ma soprattutto utile. In varie maniere e per molti scopi. Il Crono dizionario dei Consumi, edito da Editrice Compositori nel maggio 2004, è davvero una geniale intuizione di Daniele Tirelli, che in questa preziosa e agile opera ripercorre ottocento anni attraverso i marchi e i prodotti d'uso più importanti che hanno caratterizzato (in tutti i sensi) il quotidiano dell'umanità. Si parte dal 1212 quando il tofu fu introdotto dalla Cina in Giappone, per arrivare alle griffe e ai must dei giorni nostri. Il tutto in una narrazione essenziale, da vocabolario, ma è il tipo di argomento scelto a intrigare il lettore, che difficilmente si fermerà alla consultazione, rapito dalla curiosità di scoprire quanto il suo immaginario è rapportato realmente al concatenarsi storico dell'immissione nel mercato (e quindi nella storia quotidiana) di prodotti e generi ormai di uso quotidiano. E se, ma solo a un primo approccio, viene la voglia di considerare in qualche modo l'opera all'antitesi del celebre "No logo", la consultazione di questo agile volumetto, rende il paragone inutile, fuori contesto.
Quattro brevi capitoli (sei in realtà se consideriamo la nota introduttiva dell'autore e le istruzioni per l'uso) di Ernesto Illy, Ugo Volli, Philippe Daverio e Aldo Colonetti fanno da prologo al Crono dizionario. Il resto sono le preziose 483 pagine in cui Daniele Tirelli divide il Crono dizionario in categorie, per renderne più veloce la consultazione. E, per la stessa motivazione suddivide l'indice in prodotti ed eventi. Si parte dai beni durevoli per passare alle invenzioni e innovazioni senza tralasciare la musica, l'editoria, le bevande, la distribuzione commerciale, i prodotti di largo consumo alimentare e non, i mezzi di trasporto, la letteratura, l'arte e la cultura in generale.
Il cammino della storia intesa soprattutto come progresso è bene evidenziato, partendo, in maniera ovviamente più sintetica, dal 1200 per arrivare ai giorni nostri. Un percorso a 360° attraverso le necessità che nei secoli hanno determinato le scelte produttive e dato vita a svariate invenzioni.
L'idea dell'autore è quella di ricollocare gli innumerevoli oggetti di consumo quotidiano nelle epoche che li videro nascere. Idea che, grazie alla lettura di testi di archeologia, trova un metodo per potersi concretizzare. Infatti, come recita l'introduzione di Tirelli: "all'archeologo viene richiesta la capacità di elaborare un modello in grado di includere senza contrasti e con un sufficiente grado di approssimazione quei reperti molto parziali, che hanno suggerito essi stessi l'ipotesi formulata. "
Voto
8