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Variazioni sul cielo
di Margherita Hack e Sandra Cavallini

 


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  20/04/2024 - 05:28

 

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Variazioni sul cielo
di Margherita Hack e Sandra Cavallini
Regia e creazioni video Fabio Massimo Iaquone, musiche dal vivo C-Project, musiche originali Valentino Corvino, spazio scenico Cristian Taraborrelli, drammaturgia: Fabio Massimo Iaquone, Sue Jane Stoker
Tratto dal libro Una vita tra le stelle, Di Renzo Editore, lunedì 30 e martedì 31 gennaio 2006 ore 21.00 al Saschall di Firenze

 




                     di Giovanni Ballerini


Variazioni sul cielo parte dagli occhi azzurri di Margherita Hack, dal suo sguardo sull’universo e dalla sua storia di scienziata per arrivare ad esplorare i confini del visibile”.
La performance “Variazioni sul cielo”, in programma lunedì 30 e martedì 31 gennaio 2006 ore 21.00 al Saschall di Firenze, nasce da un’idea e uno studio di Sandra Cavallini e da un disegno creativo di Fabio Massimo Iaquone. I due artisti hanno immaginato uno spettacolo che ruotasse attorno al pensiero scientifico di Margherita Hack, la più celebre astrofisica italiana e in particolar modo a quello espresso nel libro “Sette variazioni sul cielo”, rielaborandolo in chiave poetica. Il risultato è uno spettacolo estremamente contemporaneo, ricco di tecnologie e con la musica composta da Valentino Corvino ed eseguita dal vivo dai C-Project (Valentino Corvino – violino ed elettronica, Stefano Bussoli – percussioni, Andrea Agostini – tastiere, basso ed elettronica). Per realizzare i video sono stati coinvolti artisti contemporanei di varie nazionalità, mentre la scenografia di Cristian Taraborrelli si articola su una serie di schermi mobili tridimensionali e di proiezioni senza confine, per meglio passare attraverso i vari quadri di questa performance multiversi: un universo dentro un altro universo dentro un altro universo e così via.

Questo percorso attraverso immagini spettroscopiche e oniriche dimostra che il sogno e la scienza, quando riescono ad avvicinarsi, possono creare un universo in cui sia ancora possibile vivere, guardando in su. Non una semplice via di fuga, piuttosto un ampliamento degli orizzonti, un cambiare il punto di vista o rivoluzionare la prospettiva, fino ad ipotizzare l’esistenza di un multiverso, uno spazio a grappolo infinito, uno spazio in cui è possibile coesistere … anche con chi giura di aver visto gli extraterrestri. “Variazioni sul cielo” accompagna lo spettatore in un viaggio fatto di ombre e di luci, così come l’universo, così come l’animo umano.

Si passa da un prologo dedicato a Adamo ed Eva, per passare a ampliamento della conoscenza dei cieli, delle formule (il peccato di Aristarco), delle bilance (il paradosso dell’esplorazione) degli Ufo (la vita nel cosmo), della controversa origine dell’universo, delle paure (Apocalisse), della liberalità della natura (multiverso) e l’epilogo è sulla luna rubata

“Sono rimasto subito affascinato dal pensiero di poter affrontare un tema di questo tipo – spiega Fabio Massimo Iaquone -. Un’astrofisica, una donna come la Hack con la sua forza ed il suo carisma. La scienza, la fisica, la matematica e i calcoli che spaventano, che allontanano e stancano. Le teorie scientifiche, le scoperte, la curiosità, le verità. Cosa ha spinto Margherita ad andare così infondo fino ad impossessarsi dell’universo e a raccontarcelo. Cosa ha spinto una donna a cercare delle risposte così faticose e così lontane. E allora mi piace raccontare Margherita, mi piace vederla come Eva che è stata la prima donna a porsi delle domande. La prima curiosa che ha messo piede sulla terra e allora perché non partire da lei. Mark Twain nel suo “Diario di Eva”, narra di questa luna sospesa che Eva spinta dalla curiosità, ha tentato di raggiungere camminandole contro inutilmente perché la luna si allontanava sempre di più. E’ un po’ quello che accade a tutti noi, ma a me piace immaginare che la luna, le stelle, i pianeti tutti siano rimasti lì ad aspettare per farsi coccolare da Margherita. Mi piace l’idea di partire dal mondo scientifico, fatto di calcoli di studi e di teorie e tratteggiare tutto ciò in maniera poetica: uno spazio, una figurina, musica e delle immagini… e la testa che vola…”

Voto 8 

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