"Di nuovo nella tana, ci affrettammo lungo il nostro
cammino in un giardino un tempo magnifico e ora immerso in un cupo declino".
Povera cara Alice, legata nel letto tra queste fredde
mura. Muta, fissi il vuoto, mentre stringi nel tuo petto quel coniglio di
pezza. Sono passati sei anni, ma ancora
porti le ferite di quei ricordi. Urli, chiami tua madre, la tua famiglia...tutti morti in quell'incendio.
Ora sei rinchiusa tra le pareti di questo ricovero, ma la tua mente è in altro
luogo. Immagini ancora quel posto incantato, "Il paese delle
meraviglie"?
Il coniglio bianco corre ancora guardando l'orologio? Il Cappellaio Matto, lo stregatto... quant'erano buffi !
Li vedi ancora ?
Piango per te Alice, augurandoti di trovare la pace
almeno nei tuoi sogni.
Nel 1865 Charles Lutwidge
Dodgson, sotto lo pseudonimo Lewis Carroll, scrisse "Alice's Adventures in
Wonderland" (titolo italiano: "Alice
nel Paese delle meraviglie"). Alice è seduta nel bosco con sua
sorella. Senza rendersene conto si addormenta. Inseguendo un coniglio bianco, cade dentro una voragine. Qua si ritrova in mondo
fantastico, meraviglioso, popolato da creature bizzarre e personaggi assurdi.
Nel 1871 Carroll diede un seguito alle
avventure della piccola Alice con il libro: "Through the Looking-Glass and What Alice Found There" (titolo italiano: "Attraverso lo
specchio"). Nel sonno, attraverso lo specchio del caminetto, Alice
giunge nuovamente nel Paese delle meraviglie. I personaggi che vi dimorano,
stavolta, sono ancora più bizzarri. Un uovo-uomo se ne sta seduto su un muro,
due gemelli deformi si divertono a fare i dispetti, mentre in un'enorme
scacchiera la Regina rossa litiga con quella bianca.
Carroll scrisse due libri geniali, le avventure di Alice non offrivano
alcuna morale, ma bensì davano libero sfogo alla fantasia di qualsiasi bambino.
Ciò decretò il successo delle sue opere anche fra gli adulti.
Nel 2000 American McGee, un
programmatore visionario, prendendo spunto da questi due libri, creò una terza
avventura per la piccola Alice. Nacque un videogioco intitolato: "American McGee's Alice".
La bambina diventa ragazza, orfana della sua famiglia morta tra le fiamme
di un incendio. Alice è rinchiusa in un manicomio, lo shock è stato troppo
forte per lei. Nei suoi sogni visita ancora quel paese incantato, ma è tutto
cambiato. La sua infanzia è stata brutalmente interrotta e la sua mente ne ha
risentito. Creature infernali lo popolano, mentre laghi di lacrime nascondono i
corpi delle vittime uccise dalla malvagia Regina. Riuscirà Alice a riportare la
felicità in quel decaduto regno e la pace nel suo animo ?
Genialmente presentata sotto le vesti di un platform, McGee ci presenta un'esperienza videoludica unica. Nessun'altro
gioco è mai stato adulto quanto questo (solo "Silent
Hill 2" può tenergli testa).
Avventurarsi nell'ormai decaduto Paese delle Meraviglie,
guidare Alice nel ristabilire l'armonia ed aiutarla a
dimenticare le urla dei suoi familiari, è un viaggio metaforico verso l'età
adulta ...Una favola nera per chi ha letto il libro da bambino e ricorda la
spensieratezza perduta. Non è un se caso il gioco è un platform... pensateci
su: esso non è forse il genere preferito dai bambini?
Alice è sola, nessuno la conforta, la protegge. Le
guardie delle Regina torturano e uccidono gli
abitanti. I personaggi sanguinano, vengono smembrati.
Gli edifici diventano carceri, mentre i boschi sono popolati da creature
storpie e malvagie. Niente più colori sgargianti, solo un grigio che ricopre il
tutto come la cenere... la favola è finita.
...Mcgee
è un genio.
Sfruttando la tecnologia del motore di "Quake 3", American McGee's
Alice offre una grafica solida e gradevole nonostante gli anni. Grazie alla sua
versatilità non vi servirà un super computer per
impostare il dettaglio grafico al massimo livello (bastano un Pentium II, 512MB
di RAM ed una GeForce 2 MX). I personaggi sono
ottimamente caratterizzati ed animati, mentre
l'eccellente tratto gotico con cui sono stati disegnati nasconde la loro
spigolosità, rendendola un caratteristica portante. Le ambientazioni sono
immense, maestose, dettagliatissime.
Gli effetti particellari abbondano, l'acqua riflette
l'ambientazione circostante, mentre enormi edifici dallo stile vittoriano si
stagliano dinnanzi ad Alice. Il comparto sonoro è
stato curato da Chris Vrenna (Nine Inch
Nails). Gli effetti sonori sono ben realizzati,
il doppiaggio è di buona fattura, mentre le musiche sono semplicemente
ECCELLENTI, degne di un Oscar. Sono così maestose, così tristi che si è tentati
dal lasciare ferma la ragazza e ascoltarle. Esse accompagnano Alice nel suo
viaggio, non sottolineandone l'orrore, ma piangendo il
ricordo di ciò che un tempo era un luogo incantato. I comandi sono
semplicissimi e non fanno rimpiangere l'assenza di un joypad.
L'unico appunto da muovere al gioco è l'assurdo livello di difficoltà degli
ultimi livelli... tanto che per procedervi si è
obbligati a utilizzare il codice per l'invincibilità! Ciò, comunque, non
danneggia l'esperienza di gioco. Si può senza dubbio affermare che
"American McGee's Alice" è secondo solo a sua
maestà Super Mario. Ciò
che gli permette di sfiorare l'eccellenza del titolo Nintendo, non sono solo i
comandi perfetti, l'eccellente level design, la
stupenda grafica o le bellissime musiche, ma, è l'esperienza del gioco in se
stessa. L'immaginario infantile, viene bruscamente
spezzato, corrotto.
Avete letto i libri ? GIOCATELO!
Amate oppure odiate i platform ? GIOCATELO! Amate
oppure odiate i videogiochi ? GIOCATELO!
"Alice rivolse il cucchiaio verso se stessa,
cercando di infilarlo nelle vene dei polsi nell'intenzione di reciderle"
Voto
9