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  25/04/2024 - 23:39

 

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Yellow Submarine
I Biechi Blu
e la visione lisergica
di quel sottomarino giallo

 




                     di Stefania D'Alterio


La prima volta che entrai prepotentemente a Pepperlandia fu un mattino di Natale di alcuni lustri addietro. All'epoca ero già una fan sfegatata dei Beatles pur avendo solo sei anni, ma la visione lisergica di quel sottomarino giallo e delle "mirabili gesta" dei Quattro che dovevano salvare con le loro canzoni l'idilliaco pianeta di Sgt. Pepper dall'attacco dei perfidi Biechi Blu, mi soggiogò completamente. Peter Max coi suoi personaggi à la Beardsley ed Edelmann coi suoi collage pop che ammiccavano a Warhol e Magritte, avevano decisamente fatto un bel lavoro! Ed è quanto continuavo a ripetermi l'altra sera in un cinema della città, all'ennesima visione del "trip" a cartoni animati che è tornato a rivivere sugli schermi in tutta la sua fluorescenza psichedelica per la gioia di adulti e bambini. Nei negozi già fa l'occhietto la copertina del nuovo CD rimasterizzato per l'occasione (la soundtrack è stata "rimpolpata" con l'aggiunta di "Eleanor Rigby", "Love You To", "Lucy In The Sky With Diamonds", "Think For Yourself", "Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band", "With A Little Help From My Friends", "Baby You're A Rich Man", "When I'm 64" e "Nowhere Man"), dovrebbero essere disponibili sia la versione in VHS che quella perfetta in DVD in tutta la scintillante interezza dei 90 minuti originari (gratificata quindi di alcune sequenze, tra cui l'intera "Hey Bulldog", ingiustamente tagliata dalle precedenti versioni e mai vista al di fuori dal Regno Unito, oltre ad alcuni clips in cui i Fab Four posano con le loro controparti animate e ai consueti "dietro le quinte") ma il fascino di "Yellow Submarine" continua a restare immutato a trent'anni di distanza. Una fascinazione che per molti ha il sapore di mistero e si snoda in una miriade di strane storie che perdurano e si moltiplicano anno dopo anno, tutte nel segno di quella Mistica Beatlesiana che nel corso dei decenni ha generato dozzine di leggende metropolitane, in alcuni casi con ben più inquietanti dell'apparente innocua spensieratezza dei Baronetti di Liverpool. Per alcuni fan, diversi degli indizi che rimandano alla famosa querelle dell'ipotetica "morte" di Paul McCartney sono da ricercarsi proprio in sequenze e brani facenti parti della pellicola in questione. Vi potranno argomentare che in diversi fotogrammi è possibile scorgere una mano a palma aperta sulla testa di Paul, a significare la sua prossima o avvenuta dipartita, secondo una ben nota mitologia orientale; o che in diversi pezzi si potranno ascoltare versi come "Yes He's Dead... We Loved You Yeah, Yeah, Yeah" (ovvero "Si, è mortoTi amavamo, yeah, yeah, yeah" in "All You Need Is Love") o "When You Are Listening... You May Think That The Band Is Not Quite Right... The Band Is A Little Dark And Out Of Key, You're Correct, There's Nobody There" (cioè "Nell'ascoltare, potrete pensare che la band non vada del tutto bene. E' poco brillante e stonata, avete ragione, là non c'è nessuno" - riferito alla mancanza di parte della sezione ritmica data dal basso di Paul che, essendo scomparso, non è più al suo posto - in "It's Only A Northern Song")

Eppure a ben guardare fra le lyrics dei brani che compongono la soundtrack, ve ne sono di ben più controverse: in "Hey Bulldog", senz'ombra di dubbio uno dei più originali e misconosciuti gioielli di Lennon-McCartney assieme a "Baby You're A Rich Man", fra un acido riff di chitarra e l'altro ritroviamo infatti un "Jack-knife In Your Sweaty Hands" ("Coltello a serramanico fra le tue mani sudate") e un "You Don't Know What It's Like To Listen To Your Fears" ("Non sai cosa vuol dire ascoltare le proprie paure"). Dovremmo allora stupirci se, scendendo nel paradossale, alcuni hanno voluto addirittura vedere nel film una metafora in chiave satanica delle profezie bibliche? Su "Antichrist.com" analizzando da vicino il "trip movie", i Biechi Blu diventano metafora della razza umana, il Nowhere Man diventa l'Anticristo e si profetizza addirittura la "resurrezione" John Lennon. In pieno delirio poi si arriva a teorizzare che in "All Together Now" i Quattro contano fino a 10, poiché da sempre è il numero che incorpora simbolicamente la Cristianità, e canticchiano in filastrocca le lettere dell'alfabeto fermandosi fino alla "J", che starebbe per "Jesus" Si potrebbe sorriderne, se non si sapesse che pochi mesi dopo l'uscita della colonna sonora di "Yellow Submarine", Manson e la sua Famiglia diedero inizio alla loro "missione" proprio all'indomani di ripetuti e ossessivi ascolti di alcuni brani del mastodontico "White Album" ("Helter Skelter", "Piggies", "Happiness Is A Warm Gun") , una vera "Bibbia" che a loro dire pare contenesse alcuni "importanti messaggi all'Umanità" da parte dei Beatles (considerati da Charlie i nuovi Quattro Cavalieri dell'Apocalisse) E ripensandoci, questa riedizione ci coglie alla vigilia del Nuovo Millennio. Che voglia dire qualcosa?

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