Documentaristi Anonimi
Nasce l’associazione per il documentario
Per autori, cineasti, produttori, operatori, studiosi e appassionati di cinema documentario in Toscana
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Si sentivano soli, abbandonati,
isolati. Come se essere documentaristi fosse una specie in via d’estinzione,
o cineasti di serie B. Ed invece, sotto l’impulso anche di Federico
Micali, l’ideatore dello spassoso e divertente spaccato neorealista storico-urbano-sociale sul Cinema Universale e
dell’altrettanto colorato e colorito “99 Amaranto” sulla livornesità che ruota attorno a Cristiano Lucarelli,
è nata l’associazione dei “Documentaristi Anonimi
Toscani”, seguendo anche la scia della decennale esperienza analoga in
Emilia Romagna, quella della Lombardia e la neonata pugliese. Il documentario
ha la sua anima, la sua valenza ed importanza ed il Festival dei Popoli ne è
uno degli esempi più fulgidi non soltanto a Firenze. Sono già
quaranta le teste pensanti riunitesi attorno alla D.A.T.,
che fin dal suo battesimo ha avuto il patrocinio della Mediateca Toscana. Punti focali
della reunion sono la nascita del portale, www.documentaristianonimi.it,
per dare spazio e risalto agli eventi, il convegno sugli “Stati generali
del documentario in Toscana”, il 21 novembre prossimo. Primo incontro con
il pubblico dei Documentaristi sarà a luglio (13 e 14) con i cortometraggi
al Parco dell’Anconella. Altro punto focale sono i “Cantieri di
produzione”, appuntamento mensile a partire dall’ottobre prossimo
per ritrovarsi, scambiare progettualità. “Sono
entusiasta di questa rete che si è creata, è una delle poche
possibilità per autori, registi e produttori per parlare dei temi che li
riguardano. – spiega Federico Micali - A Firenze da qualche tempo si
respira un’aria nuova: questa associazione ci permetterà di
condividere le idee e sarà una valvola d’apertura a livello
autoriale e d’immagini. Da più parti si parla della Toscana come
la patria del documentario in Italia, adesso è il momento di dire la
nostra, di oliare i meccanismi, trovare le problematiche, i punti deboli e valorizzare
i punti di forza”. Nel fondo cinema della regione Toscana, 10 milioni di
euro in due anni, una piccola quota è destinata al documentario.
“Il doc è un genere vivace ed interessante, molto seguito dal
pubblico e soprattutto dai giovani”. In crescita costante.
Voto
8
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