La stella di Jennifer Lopez continua a brillare intensamente nel mirabolante universo dello starsystem made in Usa: a pochi giorni dall’uscita del suo secondo album J.Lo, la splendida cantante-attrice di origine portoricana (la donna dalla silhouette più desiderata a livello planetario) ha fatto centro a breve giro di posta anche in ambito cinematografico con The wedding planner, una commedia sentimentale diretta dal regista esordiente Adam Shankman. Il film ha debuttato al box office con un primo posto di misura sui recenti successi su celluloide degli States, nell’ordine l’ex numero uno Save the last dance di Thomas Carter, Cast Away di Robert Zemeckis, Traffic di Steven Sodenbergh e Snatch di Guy Ritchie, il neo-marito di Madonna. Per The wedding planner si è trattato di un debutto significativo nonostante i ‘soli’ 14 milioni di dollari d’incasso, considerando che domenica 28 febbraio era  in programma il SuperBowl, la finale del campionato di football americano tra i Baltimora Ravens (che hanno vinto) ed i New York Giants, c’est à dire l’evento sportivo per eccellenza negli Usa, durante il quale il paese si ferma davanti alla TV (e dunque non va al cinema). Nella commedia firmata dall’esordiente Adam Shankman la bella Jennifer interpreta una giovane italo-americana di San Francisco (che di nome fa Mary Fiore), di professione organizzatrice di matrimoni (o sensale che dir si voglia), una wedding planner appunto, per dirla con il termine originale. Nella vita dell’occupatissima protagonista, considerata una vera principessa del romanticismo, paradossalmente non c’è spazio per l’amore, almeno fino a quando l’attraente e fascinoso pediatra Steve Edison (interpretato da Matthew McConaughey) la salva da un brusco scontro con un cassonetto dei rifiuti. La collisione non risulta letale ma ‘fatale’ in termini erotici, perché innesca il classico colpo di fulmine a ciel sereno e Mary si ritrova innamorata del giovane medico alla prima romantica serata insieme. L’incontro è però destinato a mettere in crisi l’etica professionale della migliore wedding planner di San Francisco, appena uscita dai festeggiamenti per il suo contratto più prestigioso, relativo al matrimonio di Fran Donolly, magnate di Internet: perché, guarda caso, l’aitante Dr. Steve è anche il promesso sposo della sopracitata Donolly. A complicare le cose s’intromette anche il padre della protagonista, ben deciso a ‘sistemare’ finalmente la figlia presentandole un giovane italiano appena arrivato dalla Sicilia. Prima o poi mi sposo tenta di rispolverare la sophisticated comedy in voga a Hollywood negli anni Cinquanta, senza risultare troppo originale ed avviandosi inesorabilmente verso un ‘cosmetico’ happy ending annunciato dove Jennifer Lopez dovrà scegliere tra i dettami del cuore o la via degli affari. Il vero amore trionferà senza meno per esigenze di copione in questa commedia brillante tranquilla senza brio.

Voto 5